L’ex sindaco: «Le provvidenze ora sono a forte rischio»
«L’Amministrazione Comunale ha sottovalutato la crisi del comparto dei produttori delle angurie. Ora la nostra comunità rischia di essere tagliata fuori da eventuali aiuti da erogare per compensare le perdite».
L’ex sindaco di Torricella, Giuseppe Turco, stigmatizza, ancora una volta, i suoi successori alla guida del piccolo centro del versante orientale jonico.
«Quest’anno il comparto delle angurie, come è noto a tutti, ha vissuto una stagione di grande magra, con il mercato che non riuscito a compensare i sacrifici dei produttori» è la premessa di Turco. «A giugno si è parlato tantissimo delle difficoltà dei produttori di Nardò: l’Amministrazione di quel centro è stata accanto ai operatori della città neretina, espletando ogni atto possibile per richiedere degli aiuti per un settore in grandi difficoltà. Anche a Torricella la produzione delle angurie riveste un peso specifico rilevante per la nostra agricoltura: non meno di un 33%, che si somma al 33% dell’olivicoltura e al 33% della vitivinicoltura. Abbiamo quindi atteso a lungo che l’Amministrazione prendesse l’iniziativa per tutelare i produttori e, nel contempo, un settore trainante per la nostra agricoltura, che ha sempre prodotto un reddito consistente. Notata la latitanza del sindaco e del delegato all’Agricoltura, alcune settimane fa abbiamo invitato l’Amministrazione, con nota scritta, a convocare una seduta monotematica di Consiglio Comunale sull’argomento. Solo il giorno successivo (come è facile da rilevare dalle date di protocollo), l’Amministrazione decise di iscrivere il punto, con un ordine del giorno aggiuntivo, alla seduta del Consiglio Comunale in cui si approvava il Bilancio. Si decise di approvare, a mio avviso molto tardivamente, un ordine del giorno».
Turco indica invece quale sarebbe stata la retta via da percorrere.
«Occorreva avviare l’iter corretto per la richiesta di riconoscimento della calamità, di concerto con l’assessorato provinciale all’Agricoltura, facendo rilevare l’importanza della produzione di angurie per la nostra economia» sostiene il rappresentante del Pd. «E, a quel punto, occorreva far giungere gli ispettori nei campi affinchè fosse verificata anche la mancata raccolta delle angurie e, comunque, l’entità della produzione e l’incidenza nell’economia. Nulla di tutto questo è stato fatto e, quindi, a mio avviso i nostri agricoltori rischiano di essere tagliati fuori da possibili provvidenze che potrebbero essere erogate ai produttori della zona di Nardò. Generando un danno di non poco conto…».