mercoledì 27 novembre 2024


27/08/2011 08:43:29 - Salento - Attualità

Tra gli obiettivi dell’iniziativa anche quello di creare un “ensemble” musicale interetnico

 
Inizierà mercoledì 31 agosto e terminerà sabato 3 settembre 2011, presso Lab Creation di Mesagne, un interessante workshop inserito nel progetto “Equator” finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’iniziativa “Azioni in favore dei Giovani”.
Un progetto che si rivolge a un target di giovani extracomunitari di età compresa tra i 14 e i 20 anni che frequentano percorsi scolastici e formativi del nostro territorio, intervenendo nell’ambito interculturale riguardante l'area “pedagogica-interazione interculturale”.
Tra gli obiettivi dell’iniziativa creare un “ensemble” musicale interetnico organizzato per ciascuna regione coinvolta. Inoltre il progetto prevede di avviare il dialogo tra le culture delle comunità straniere rappresentate, al fine di creare un esempio concreto di convivenza in cui prevalga la ricchezza e il valore universale dell'incontro ed interazione tra culture diverse.
Saranno più di 30 i ragazzi che seguiranno corsi di vari strumenti musicali, musica d'insieme e al termine delle 24 ore complessive di workshop avranno acquisito ulteriori conoscenze sullo strumento musicale ma, soprattutto, avranno conosciuto tantissimi nuovi amici.
“Il consolidarsi del fenomeno migratorio, il tema della costruzione di una società multiculturale – spiega Dario Ziza, gestore di Lab Creation di Mesagne - ha assunto un peso crescente e costituisce una questione orizzontale che dovrebbe caratterizzare – soprattutto in ambito formativo – la produzione d’interventi mirati. Con l'incremento del flusso migratorio e con la presenza consistente di alunni stranieri nelle scuole italiane, diventa sempre più importante promuovere azioni di educazione interculturale, intese come mezzo per lo sviluppo creativo della diversità culturali e come strumento per facilitare scambi fra persone e culture, adottando metodologie cooperative”. In tale contesto, le attività interculturali si realizzano, appunto, nell’ambito dell’educazione formale, in collaborazione con studenti e professori delle scuole, e di quella non formale, attraverso il coinvolgimento di soggetti che operano sul territorio, giovani, società civile, enti locali, associazioni di base. Il progetto, di rilevanza nazionale interessa regioni come la Sicilia, la Puglia, la Campania, l’Umbria, la Sardegna e l’Alto Adige.
“Si è cercato di strutturare un “parco” regioni – continua Ziza - che fosse quanto più rappresentativo possibile della realtà nazionale, sia rispetto al fenomeno migratorio nel suo complesso, che ai territori coinvolti (nord, centro, sud e isole). Si tenderà, dunque, a elaborare un “modello” che possa incidere non a livello territoriale, ma più ambiziosamente a livello di “Sistema”, anche attraverso debite azioni di mainstreaming orizzontale, reti locali interistituzionali, e verticale, decisori politici.










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