Il Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale ha bisogno di tutti noi!
Abbiamo ricevuto, e volentieri mettiamo in rete (insieme, nella galleria, ad alcune foto del Museo), un intervento dell’assessore savese Ivano Decataldo sull’inaugurazione del Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale.
Il 28 febbraio è sicuramente un giorno che io ricorderò per tanto tempo, ma più precisamente mi farà venire in mente la prima volta che sono entrato all'interno del Museo missionario in fase avanzata di allestimento. Il giro tra le vetrine insieme a Padre Rosario, mi ha donato quel senso di stupore ma allo stesso tempo di estremo piacere e gioia per ciò che stava per essere “regalato” a Sava. Successivamente, durante la micro visita “abusiva” (micro poiché chiedevo a Padre Rosario di interrompere poiché avrei potuto solo effettuare una visita superficiale, avevo altri impegni e non mi aspettavo di trovare quelle meraviglie che avrebbero meritato necessariamente più attenzione; abusiva poiché mi trovavo la per caso, per una semplice chiamata di Padre Rosario) mi passava per la mente una domanda: ma noi savesi, ci meritiamo questa meraviglia? Saremo in grado di valorizzarla? O la faremo appassire come ogni fiore che è nato nel nostro deserto?
Il giorno dell'inaugurazione ricordo due momenti particolarmente intensi: l'intervento del prof. Boero e le parole di Padre Rosario. Padre Rosario non era presente alla conferenza inaugurale del museo, era sicuramente attento a curare gli ultimi dettagli dello stesso, ma in un momento di passaggio è stato subito intercettato e chiamato a fare un saluto. Padre Rosario, con molta umiltà ed imbarazzo, ha speso solo poche parole ma di grande intensità ricordando anche il notevole impegno e sacrificio che ha caratterizzato i loro ultimi anni, si perchè non ha tralasciato di ringraziare i suoi stretti collaboratori che hanno reso possibile l'apertura del museo.
Girando su internet ho trovato il sito del nostro museo quando era ancora a Lecce e leggendo un po ho trovato alcune righe scritte dal prof. Boero che mi ha fatto subito venire in mente alcune delle sue parole. Non è stato molto generoso con le istituzioni a tutti i livelli poiché poco attente alla cultura e al sapere considerandolo solo un costo, ed è qui che ha portato all'attenzione un parallelismo che potrà essere usato come veicolo per far arrivare a tutti il messaggio: la cultura ed il sapere vengono considerati come una spesa, come un costo e non come un investimento, ma immaginereste cosa succederebbe se i genitori considerassero l'istruzione dei propri figli un costo o una spesa e non un investimento? A voi la risposta.
Seguivano altre considerazioni molto interessanti sula gestione pubblica o privata di un tesoro privato come quello in oggetto.
Tornando al fine di questo mio doveroso intervento, (spero che sia da stimolo e ne faccia seguire altri) penso che questo tesoro possa essere l'inizio e lo stimolo per una rinascita del nostro territorio ripartendo dalla cultura e dal sapere, la carenza di quest'ultime denotano il tessuto sociale presente sul nostro territorio che ne ha caratterizzato gli ultimi anni. Dinnanzi a così tanta grandezza quale è il tesoro racchiuso nel convento di S. Francesco, non possiamo far altro che, con tanto umiltà e lasciando da parte particolari protagonismi, considerare questo tesoro come patrimonio comune da valorizzare sforzandoci al massimo per valorizzarlo, stimolando le istituzioni ma soprattutto dimostrando che è un valore che ci appartiene.
Il museo ha bisogno di tutti noi, io nel mio piccolo ho dato disponibilità nel donare qualche ora del mio tempo a settimana, ma non basta; so che altri si stanno facendo avanti, ma non basta, c'è bisogno della partecipazione delle associazioni locali che sono tante e sempre molto attive, c'è bisogno di tutti coloro che vorranno fare qualcosa per il proprio paese senza che si aspetti che siano sempre prima gli altri a fare il primo passo. Tanto si può e di deve fare anche per superare l'obiettivo di 10.000 visite l'anno, visite che caratterizzavano il museo nel suo allestimento leccese.
Ass.re Ivano Decataldo