Ora serve infoltire l’organico
Esame superato a pieni voti.
Al cospetto del Galatina, la formazione indicata da tutti gli addetti ai lavori in pole position per il salto in Eccellenza, il Manduria ha riscattato la sbiadita prova di Coppa Italia col Maruggio, disputando, finchè condizione atletica (ancora precaria) ha retto, una prova con i fiocchi.
In particolare, nella prima mezz’ora la squadra di mister De Pasquale ha messo ripetutamente alle corde l’avversario leccese, ricco di elementi da far tremare i polsi in questa categoria: i fratelli De Benedictis, l’ex tarantino Mortari, l’ex fiorentino e leccese Cimarelli, gli ex biancoverdi Antico e Simoni.
Le due punte (lo sgusciante Malagnino e l’ex Crispiano Peluso) hanno creato soggezione nella difesa ospite, che spesso ha dovuto far ricorso alle maniere dure per cercare di arginare le loro folate. Due (una per tempo) le occasioni da rete capitate sui piedi di Peluso, che evidentemente ha ancora bisogno di tempo per rinverdire la sua riconosciuta freddezza in area di rigore. Per ora è importante, però, che il bomber si sia fatto trovare pronto a raccogliere gli assist. Sicuramente arriveranno, quanto prima, anche le reti.
Solo in avvio di ripresa il Manduria, che ha iniziato la preparazione solo da poco più di tre settimane, è andato in debito di ossigeno. Ma il Galatina si è reso pericoloso solo su azioni nate da calci da fermo.
«Gradualmente, la condizione sta crescendo» prende atto mister De Pasquale a fine partita. «Ho degli ottimi ragazzi, che stanno iniziando a dimostrare di costituire anche una buona squadra. Purtroppo stiamo pagando il ritardo con il quale è iniziata la preparazione. Ma, settimana dopo settimana, i progressi si vedono. Avrei ora bisogno di qualche juniores in più (in particolare nati nel 1994), per poter avere delle alternative nel corso della partita».