Pubblicato il libro di Floriano Cartanì
Se la religiosità di un paese si avvale anche della presenza dei simboli e se i suoi camminamenti di fede traspaiono anche dalle parole di chi li ha vissuti, con questo libro ci troviamo di fronte ad elementi di una antropologia umana che formano il tessuto stesso di una comunità.
Si abita un paese, è stato detto, come si può abitare la propria anima. Dentro cioè una realtà in cui la fisicità può andare trascesa dall’intimità del proprio essere. E un paese respira pure di volti, di sguardi, di strette di mano e di silenzi. Camminare tra le pagine di questo libro scritto da Floriano Cartanì è un ricercare e un ritrovare quei solchi veri, tracciati nel tempo da una comunità attraversata dalla figura di un uomo-prete, don Angelo Marzia, che ne ha caratterizzato a lungo il suo humus, spiegando le vele della fede, per andare oltre.
Grazie all’autore, in “Don Angelo Marzia: un uomo innamorato di Dio”, è possibile riconoscere non solo la storia di un sacerdote ma, soprattutto, il vissuto di un camminare nelle vicende di una comunità, quella carosinese, che lo ha accolto per oltre trent’anni, sino alla sua prematura scomparsa.
Il testo steso da Cartanì, che si avvale di una pregiata prefazione di Pierfranco Bruni, attinge a testimonianze vere e dirette ed è arricchito con fotografie di chi ha conosciuto e frequentato don Angelo da vicino. Righe e sottolineature come veri e propri scatti di un passato che è sempre riconducibile ad un presente. Un’esperienza di vita che trova comunque anche nella sua contemporaneità, la grazia e il dono di una geografia metafisica la quale diventa metafora dell’anima. E Floriano Cartanì è riuscito, con intelligenza, formazione, preparazione, ad inserire la sua parola dentro il tempo liturgico ed esistenziale degli uomini e delle donne che hanno raccontato, nel corso di un itinerario di vita, un paesaggio comunitario in nome di una sacralità che è quella dell’incontro della fede predicata da don Angelo Marzia.
Una storia ed una traccia di lavoro ben decifrate le quali, oltre a rendere omaggio ad un “innamorato di Dio”, provvedono a restituire ad un paese intero ed alla sua comunità, quella quotidianità fatta di semplicità e di intrecci tra la storia reale e collettiva e quella che ognuno di noi si porta dentro. Memoria e Fede restano alla fine ad incasellare la figura di un sacerdote, il cui nome è ancora dentro i cuori di tanti Carosinesi. Un nome e un volto, quelli di don Angelo Marzia, che sono testimonianza e radicamento e che si tramandano.
Affinché nulla vada dimenticato.