Il rappresentante dell’Udc invoca risposte dalla cantina cooperativa “Madonna delle Grazie”
La cantina cooperativa “Madonna delle Grazie” di Torricella non fornisce risposte o spiegazioni al problema sollevato e il rappresentante dell’Udc, Paolo Pro, torna a richiamare l’attenzione sui criteri di assunzione del personale stagionale.
«L’assenza di una risposta da parte del direttivo credevo dipendesse dal periodo della vendemmia, in cui ognuno è impegnato in prima persona» è la premessa dell’ex consigliere Pro. «Ma visto che la vendemmia è ormai alle ultime battute e nessuno si è degnato di rispondere, mi permetto di entrare nello specifico di alcuni argomenti accennati in passato. Al bilico (per la pesatura dei mezzi) lavorano puntualmente, da anni, la figlia di un consigliere, la nipote di un altro consigliere e la nipote dell’ex vice-presidente.
A Torre Ovo, presso il punto vendita estivo, da più di qualche anno lavora il figlio di un consigliere e il nipote dell’ex vice-presidente.
Ai consiglieri che prestano servizio durante la giornata lavorativa, di norma tutti pensionati e quindi economicamente autosufficienti, è corrisposta la paga giornaliera e relativi contributi previdenziali. Ciò è giusto e lecito. Ma non sarebbe più giusto far lavorare al loro posto delle persone che hanno ben più bisogno sia della retribuzione giornaliera che dei contributi previdenziali?».
Nella seconda parte del suo intervento, Pro si sofferma sui metodi di gestione della cooperativa.
«E’ consuetudine che, nelle riunioni della cooperativa, si voti per “alzata di mano” e non per “voto segreto”. Metodo, questo, che potrebbe essere finalizzato a condizionare la libertà di voto dei soci che, temendo di esporsi contro il direttivo, sono condizionati nell’espressione del voto stesso. Perché il direttivo non permette di votare in modo segreto, come è giusto, oltre che previsto, che sia? Ha forse paura che i soci non sostengano più le loro politiche oligarchiche radicate ormai da anni?
Infine vorrei ricordare che la cantina cooperativa “Madonna delle Grazie” non è una s.p.a. Faccio questa precisazione, perché, quando si chiedono chiarimenti riguardo le scelte della cooperativa, alcuni dirigenti si trincerano dietro al fatto che producono quantità maggiori di uva-olive rispetto agli altri soci e, perciò, avrebbero più diritto di intervenire e di decidere (soprattutto nella scelta dei lavoratori). Ma in una cooperativa, se un socio conferisce più prodotto (uva o olive nel nostro caso), sarà semplicemente ripagato proporzionalmente alla quantità conferita.
Ma il voto ha un valore uguale per tutti.
Si confida, pertanto, nell’intervento del presidente affinché possa prendere provvedimenti in merito, chiarendo questi concetti a coloro che, da anni, cercano di … tirare l’acqua solo verso il loro mulino».