Perrucci: «Come mai l’Amministrazione sostiene di essere allo scuro di tutto?»
«Schmack e Fri-El Biogas Holding iniziano i lavori per costruire a Manduria un impianto biogas che produrrà 8 milioni di kWh di energia annui. Ma l’Amministrazione, in Consiglio Comunale, cade dalle nuvole».
A sollevare la vicenda è il consigliere comunale dei Verdi, Gregorio Perrucci.
A dare la notizia, qualche settimana fa, è stata l’azienda Schmack, che, insieme alla Fri-El Biogas, ha appena terminato i lavori di costruzione di un impianto simile a Codroipo, in provincia di Udine, e, insieme a quello di Manduria, aprirà anche un nuovo cantiere a Costa di Rovigo. Notizia poi ripresa, con dovizia di particolari, da un periodico locale.
L’impianto avrà una potenza di 999 kW, e produrrà annualmente circa 8 milioni di kWh di energia elettrica, pari al consumo annuo di circa 2000 nuclei familiari. Sarà alimentato da un mix di biomasse di origine agricola: insilato di mais, insilato di triticale, sansa di olive, residui di distilleria e liquame bovino.
Cuore dell’impianto sarà il digestore EUCO. Si tratta di un fermentatore orizzontale a flusso continuo, le cui vasche sono attraversate per tutta la lunghezza da un agitatore ad aspo che con la sua rotazione lenta e continua impedisce la formazione di schiume o strati galleggianti, che inibirebbero la fuoriuscita del gas, e di sedimenti, che ridurrebbero la superficie di lavoro dei batteri. I microrganismi trovano nell'EUCO un ambiente per loro ideale: nutrizione continua e calore costante, assicurato dal calore generato dall'albero dell'agitatore e distribuito uniformemente nella massa fermentante dal rimescolamento costante.
In ambiente anaerobio, i batteri aggrediscono le sostanze organiche e le trasformano in biogas, una miscela di metano (circa il 55%), anidride carbonica (35-40%) e gas traccia. L’anidride carbonica prodotta dalla combustione del biogas è pari a quella fissata dalle piante nel corso della loro vita. Il saldo, pertanto è zero: l’energia che si ricava è un’energia pulita e rispettosa dell’ambiente.
A differenza della digestione aerobica (ovvero il compostaggio), quella anaerobica supera anche il problema dei cattivi odori: i fermentatori sono sigillati e pertanto non può fuoriuscire alcun odore. E il digestato, ovvero il residuo della fermentazione, è inodore perché i batteri lo hanno reso biologicamente stabile.
«C’è un progetto ben preciso, l’azienda annuncia l’avvio dei lavori e l’Amministrazione, in Consiglio, dice di non saperne nulla» afferma Gregorio Perrucci. «Credo sia doveroso, da parte della maggioranza, informare non solo il Consiglio Comunale, ma anche la città sul sito in cui nascerà questo impianto, fornendo le rassicurazioni necessarie. Ed è strano che non solo la giunta, ma anche i consiglieri, che dovrebbero essere di maggioranza, siano informati su questa vicenda».