Si tratta di un giovane di Terlizzi, da anni residente al nord, di un brindisino di 21 anni e di un leccese, sempre 21enne
Ci sono anche dei pugliesi tra le 12 persone arrestate ieri a Roma nel corso degli scontri con la polizia: un giovane di Terlizzi, da anni residente al Nord, uno studente brindisino di 21 anni, residente a Brindisi e un leccese. Quest’ultimo si chiama Valerio Pascali, 21 anni, già noto agli investigatori, studente a Bologna della Facoltà di Giurisprudenza.
A quanto è dato di sapere, il giovane è stato colto sul fatto, l’altro pomeriggio in via Merulana, dagli agenti della Digos romana.
Per questa mattina, è previsto il processo per direttissima.
In tema di atti d’intemperanza, il 21enne si era già fatto conoscere nel capoluogo salentino, tre anni fa quando frequentava l’ultimo anno di liceo, perché durante una manifestazione studentesca organizzata dal Caos, il Comitato autonomo organizzazione studentesca, venne sorpreso a lanciare un fumogeno.
Bloccato e identificato, anche in quel caso dagli agenti della Digos, venne denunciato a piede libero.
E sempre gli agenti della Digos, lo hanno poi indagato in occasione di un’indagine sui tifosi violenti dello Stadio.
Al momento non si conosce il nome del brindisino arrestato ieri a Roma. Il gruppo Indignados di Brindisi, partito ieri con tre pullman per partecipare alla manifestazione di Roma, precisa di essere “assolutamente estraneo agli scontri avvenuti ieri”. In una nota firmata da un portavoce, Riccardo Rossi, il gruppo condanna le violenze e precisa che “il brindisino fermato per gli scontri non è partito con noi e quindi non fa parte del nostro gruppo che è assolutamente pacifico”.
“Siamo partiti in 150 con tre pullman da Brindisi – è detto - per vivere una manifestazione assolutamente pacifica e siamo tutti ritornati nelle prime ore del mattino di domenica. Purtroppo gruppi assolutamente minoritari con la loro violenza hanno oscurato le ragioni della nostra indignazione”. “Siamo indignati – affermano ancora – dalle politiche lacrime e sangue imposte dagli organismi finanziari mondiali e realizzate da governi indecenti come quello italiano che si mantiene a galla mediante il mercimonio di posti di governo”.
“Siamo andati in piazza come parte di un movimento mondiale che – è detto ancora - chiede un profondo cambiamento rivendicando diritti e politiche sociali a sostegno dei giovani sempre più precari, dell’occupazione e del welfare”. “La nostra è e sarà sempre una indignazione assolutamente pacifica – concludono - Condanniamo quindi gli episodi di violenza avvenuti ieri a Roma”.