lunedì 23 dicembre 2024


26/10/2011 11:43:12 - Manduria - Cultura

Ne parleranno con l'autore il prof. Massimiliano Itta e gli studenti del Liceo De Sanctis - Galilei

 
Venerdì 28 ottobre, alle ore 15.30, incontro in libreria con Alessandro Leogrande per presentazione del suo nuovo libro “Il Naufragio morte nel Mediterraneo”.
Ne parlerà con l’autore il prof. Massimiliano Itta e gli studenti del Liceo De Sanctis - Galilei

Il libro

18.57 del 28 marzo 1997 una piccola motovedetta albanese stracarica di immigrati, la Kater i Rades, viene speronata da una corvetta della Marina militare italiana, la Sibilla. In pochi minuti l'imbarcazione cola a picco nel Canale d'Otranto. È la sera del Venerdì Santo. I superstiti sono solo 34, i morti 57, in gran parte donne e bambini, 24 corpi non verranno mai ritrovati. È uno dei peggiori naufragi avvenuti nel Mediterraneo negli ultimi vent'anni. Ma soprattutto è la più grande tragedia del mare prodotta dalle politiche di respingimento. La guerra civile albanese, che infuria da settimane, spinge migliaia di uomini, donne e bambini a partire verso le coste italiane in cerca della salvezza. La crisi del paese balcanico fa paura. In molti in Italia alimentano il terrore dell'invasione e prospettano la necessità del blocco navale. Così, tre giorni prima del naufragio, il governo italiano vara delle misure di controllo e pattugliamento nelle acque tra i due Stati che prevedono anche il ricorso a procedure di "harassment", ovvero "azioni cinematiche di disturbo e di interdizione". Prima dello scontro, la Sibilla insegue la Kater i Rades per un tempo che agli uomini e alle donne sulla carretta appare incredibilmente lungo. Il processo per accertare le responsabilità dell'accaduto è lunghissimo. Le indagini vengono ostacolate e intralciate, alcune prove scompaiono o non vengono mai recuperate. Alla fine, gli unici responsabili del disastro risultano essere il comandante della Sibilla e l'uomo al timone della Kater. Intanto in Albania, i sopravvissuti e i parenti delle vittime creano un comitato per ottenere giustizia. Alessandro Leogrande ha indagato a lungo sul naufragio del Venerdì Santo: ha incontrato i sopravvissuti e i parenti delle vittime, i militari, gli avvocati, gli attivisti delle associazioni antirazziste e ha girato per le città e i villaggi dell'Albania da cui sono partiti i migranti-
 
L' autore
Alessandro Leogrande è nato a Taranto nel 1977 e vive a Roma. Vicedirettore del mensile “Lo straniero”, collabora con “l'Unità”, “il Riformista”, “Il Corriere del Mezzogiorno” e conduce trasmissioni per Radiotre.
Per L’Ancora del Mediterraneo ha pubblicato Un mare nascosto (2000), Le male vite. Storie di contrabbando e di multinazionali (2003), Nel paese dei viceré. L’Italia tra pace e guerra (2006). Con il suo libro, Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud (Mondadori 2008) ha vinto il Premio Napoli-Libro dell'Anno, il Premio della Resistenza Città di Omegna, il Premio Sandro Onofri per il reportage narrativo e il Premio Biblioteche di Roma.










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