«E’ giunto il tempo di spalancare le finestre e di far entrare una nuova luce in questo comune».
Così l’ex sindaco di centro destra, Lucia Fasano Milizia, ha sintetizzato il senso della convention di sabato scorso del Patto per Sava.
Stesso messaggio è giunto anche da Corrado Agusto, già sindaco di centro sinistra. «Crediamo che il Patto per Sava sia la strada giusta da percorrere. Molte volte, pur appartenendo a territori politici differenti» ha evidenziato Agusto, «ci siamo interrogati sul nostro paese e sui problemi che lo attanagliano da anni. Ora abbiamo capito che era necessario superare gli steccati e, con buona volontà, unirsi per spiazzare un modus operandi che, ormai, ha fatto il suo tempo».
Significativa, in effetti, la presenza di questi due ex sindaci, appartenuti a coalizioni differenti ma accomunati dalla impossibilità di terminare il mandato.
Ad introdurre la manifestazione ci hanno pensato i sostenitori del candidato alla carica di primo cittadino e, in particolare, coloro che guidano le cinque liste aderenti al progetto: Maurizio Pichierri, Vittorio Muia, Gaetano Leo, Fabio Pichierri e Salvatore De Felice.
Tutti i relatori non hanno lesinato parole di elogio nei confronti del candidato e, soprattutto, verso quello che si presenta come un vero e proprio laboratorio politico, di nome Patto per Sava.
Un progetto trasversale, dunque, al quale un gruppo di amici, uniti da senso civico e da comune volontà di prestarsi alla politica, sta lavorando da tempo.
L’intervento fiume del candidato sindaco, Dario Iaia, è risuonato come un campanello d’allarme ma anche e soprattutto, come la possibilità di voltare pagina.
Molti sono stati i riferimenti ai punti concreti del programma: dalla riorganizzazione degli uffici comunali a quella dei vigili urbani, dalla gestione trasparente degli appalti e quella degli incarichi.
«Qualcuno dice che la casa brucia, ma non è inopportuno riconsegnarla a chi quella casa l’ha bruciata, esprimendo l’attuale sindaco e ben cinque assessori?», ha tuonato Iaia. Poi si è soffermato sul ruolo della cultura nel paese.
«Abbiamo uno splendido palazzo, si chiama Spagnolo Palma ed attualmente, è occupato dall’ufficio tecnico. Noi vogliamo invece che, in quella sede, torni viva la cultura mentre, naturalmente, penseremo ad un luogo più idoneo per l’ufficio in questione. Lo stesso valga per i locali comunali adiacenti alla piazza. Qualora dovessimo governare la città, sarà nostro primario intervento quello di adibirli ad attività commerciali di prodotti locali e anche in questo caso, gli uffici saranno trasferiti altrove».
Iaia mostra ricette concrete e semplici.
«Non proponiamo opere faraoniche, che non potrebbero essere realizzate, ma tanti piccoli interventi che, siamo sicuri, darebbero nuova energia al paese».
Sulle note degli U2 poi, un video di forte impatto emotivo ha infiammato la sala. Cultura, attività produttive, cura del sociale, politiche giovanili, sostegno alle famiglie, trasparenza amministrativa sono state le parole chiave di un impegno che, nei prossimi mesi, vedrà questa coalizione confrontarsi con chi ha amministrato Sava nell’ultima legislatura.