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04/11/2011 09:40:03 - Provincia di Taranto - Politica

Stea: «In pochi giorni circa duemila tarantini hanno sottoscritto la richiesta di scegliere il candidato sindaco di Taranto per le amministrative del 2012 attraverso lo strumento delle primarie»

 
«In pochi giorni circa duemila tarantini hanno sottoscritto la richiesta di scegliere il candidato sindaco di Taranto per le amministrative del 2012 attraverso lo strumento delle primarie, che garantisca un sereno e proficuo confronto sui programmi che ciascun candidato propone alla città.
Qualche mese fa nelle elezioni referendarie, nonostante boicottaggi vari, è stato raggiunto e superato il quorum necessario per rendere validi i referendum.
E, recentemente, in poco tempo è stato raccolto oltre un milione e mezzo di firme di cittadini che hanno sottoscritto la richiesta di referendum per abrogare il “porcellum”.
Penso si possa dire, attraverso questi fatti, che da più parti venga la richiesta da parte dei cittadini tarantini e italiani di rinnovare la politica italiana e di farlo soprattutto garantendo la partecipazione ampia di donne e uomini e superando una visione miope e asfittica della politica stessa che demanda a gruppi ristretti di “maggiorenti” ogni decisione.
Il sindaco Stefàno, il vice-sindaco Cataldino, l’assessore Pennuzzi in distinti interventi hanno nei giorni scorsi marciato compatti su un concetto: niente primarie per la scelta del candidato sindaco a Taranto, perché c’è un sindaco uscente e quindi va riconfermato “d’ufficio”.
Questi tre amministratori, in più momenti della vita cittadina passata e recente hanno voluto disegnarsi addosso l’immagine di “rinnovatori della politica”, liberi da condizionamenti delle segreterie dei partiti e soprattutto “attenti alla partecipazione dei cittadini”.
Solare, quindi, emerge la loro contraddizione quando si richiamano, con decisione ferma, all’applicazione rigida di uno dei più vecchi “riti” della vecchissima politica: quello della conferma “d’ufficio” del sindaco uscente; un “rito” che si accoppiava alla pratica di scegliere i candidati in riunioni di ristretti gruppi dirigenti.
Una posizione, la loro, che appare ancor più contraddittoria perché siamo in Puglia, dove nel rinnovo del Consiglio regionale dello scorso anno, Vendola, pur essendo presidente uscente della giunta regionale, non chiese una ricandidatura “d’ufficio” ma affrontò tranquillamente le primarie confrontandosi con il democratico Boccia. La contraddizione di Stefàno e dei suoi assessori aumenta a dismisura perché a Taranto, in occasione del rinnovo del Consiglio provinciale di due anni fa, fu proprio la “lista Stefàno”, al tavolo del centro-sinistra, a chiedere ed ottenere il ricorso alle primarie per scegliere il candidato presidente, nonostante Florido fosse il presidente uscente del centro-sinistra. Come Vendola, anche Florido non si chiuse a riccio, ma al contrario si sottopose alle primarie nelle quali si “scontrò” con Gentile, che era anche assessore nella giunta uscente.
E mentre sindaco, vice-sindaco e assessore ribadiscono all’unisono: “Se volete le primarie dovete dire che questo sindaco ha lavorato male”, sui manifesti di SDS, affissi in questi giorni, si chiede ai cittadini se sono “pronti a partecipare?” e ad essere “insieme” riprendendo, in definitiva, il concetto della partecipazione, decisivo nella campagna elettorale scorsa.
Se si è effettivamente convinti dell’importanza della partecipazione, perché poi chiedere alle segreterie dei partiti ed ai loro “maggiorenti” di esprimere il giudizio sull’amministrazione uscente e rifiutarsi di far esprimere proprio quei cittadini a cui si chiede poi di “partecipare” e di marciare “insieme”?
Insomma, abbiamo di fronte dei “rinnovatori” che alla bisogna diventano strenui e combattivi “ultraconservatori”.
Si dia ai cittadini la possibilità di esprimersi con le primarie perchè è giusto che sia così, se si vuol veramente, nei fatti e non a parole, contribuire al rinnovamento della politica!
Dicano sindaco, vicesindaco e assessore: “Noi che vogliamo rappresentare e praticare una nuova politica, fatta di partecipazione e trasparenza, pretendiamo di essere sottoposti al giudizio dei cittadini e di essere scelti da loro per poter eventualmente continuare a rivestire incarichi pubblici. Eccoci quindi pronti a partecipare alle primarie del centro-sinistra per scegliere il candidato sindaco a Taranto.”.
Solo così spazzerebbero via quelle contraddizioni pesanti ed evidenti, di cui la grande maggioranza dei cittadini è pienamente consapevole e di cui, sono certo, anche sindaco, vice-sindaco e assessore sono pienamente consapevoli».
 
per il Comitato per le Primarie a Taranto
Pinuccio Stea










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