La festa è detta in dialetto martinese “Sammarten de le semmìnte”, perchè in questo giorno in chiesa si benedicono le sementi per la futura semina
L’11 novembre si festeggiano a Martina Franca i patroni san Martino e santa Comasia con la “Festa e fiera di san Martino”, detta in dialetto martinese “Sammarten de le semmìnte”, perchè in questo giorno in chiesa si benedicono le sementi per la futura semina.
Fino al 1754 l'11 novembre era l’unica festa patronale solenne; poi venne istituita, nel primo week-end di luglio, l’edizione estiva dei festeggiamenti. La fiera di novembre, che una volta durava dall’11 al 19 del mese, ebbe origine nel 1610 e divenne la più importante dell'area murgese; e anche se oggi è limitata a una sola giornata, resta sempre una delle fiere più conosciute dell'Altosalento e delle Murge. Un altro appellativo dialettale è “Fere di Capputtere” ossia dei venditori di cappotti perché moltissimi stands espongono i prodotti dell’Industria martinese dell’Abbigliamento, notoriamente all’avanguardia in Italia e nel mondo. Nel 1988 infatti, la casa cinematografica ‘Warner Bros’ affidò a una delle più importanti aziende la realizzazione di abiti per i protagonisti maschili del film 'Batman' girato negli studi londinesi di Pinewood e interpretato da Jack Nicholson, Michael Keaton e Kim Basinger. Durante tutto il giorno, nella Basilica di San Martino vengono esposte le statue d'argento di San Martino e Santa Comasia. E’ interessante notare che, solo durante la mattinata e nell'area extramoenia del Pergolo, trainieri, allevatori e commercianti contrattano in tutti i dialetti della zona la compravendita di cavalli, asini e relativi finimenti. Invece, durante l’intera giornata, in molti rioni e nel pieno centro cittadino, si svolge la fiera dei cappotti e di merci varie tra i quali attrezzi agricoli che ricordano l'originaria vocazione dei martinesi per l'agricoltura e l'allevamento. In coincidenza con le celebrazioni patronali, quest’anno verrà pubblicato il secondo dei “Quaderni della Basilica” dal titolo “Gli argenti di San Martino”. Sulla destra del presbiterio della basilica si apre infatti la ‘Nicchia del Tesoro’ in cui sono conservati i preziosi arredi liturgici della chiesa tra cui emergono le statue lavorate in argento cesellato di san Martino e santa Comasia, entrambe con le proprie reliquie nel petto e che provengono dalla bottega napoletana del celeberrimo orefice Andrea De Blasio, un artista orafo-argentiere della provincia di Benevento la cui produzione risale alla prima metà del XVIII secolo. Il Quaderno, che è uno straordinario reportage degli argenti attraverso immagini e dettagli fotografici, sarà presentato il 17 novembre dal prof. Elvio Castello, storico dell’arte tra i maggiori esperti italiani di argenti napoletani. Ricordiamo inoltre che, durante i festeggiamenti di novembre, quasi sempre il tempo è piacevolmente soleggiato, arriva cioè “l’Estate di san Martino”. Essa è legata alla leggenda del Santo che divise in due il suo mantello per coprire un povero mendicante nudo e infreddolito e per questo atto di carità il Signore lo "ricompensò" inviando un clima mite e temperato in pieno autunno perché non avesse freddo.
Foto e testo di Antonietta Trono
L’immagine della Fiera dei Cappottari è di repertorio.