Insieme a don Luigi Ciotti, contro la mafia
Gli studenti delle classi seconde e terze delle sezioni C e D della scuola media “Marugj-Frank” hanno manifestato a Napoli, contro la mafia, accanto a don Luigi Ciotti e ai familiari delle vittime della mafia.
Una significativa esperienza, che sicuramente porteranno nel cuore nella loro vita.
«Sfilare in corteo, con i nostri striscioni inneggianti alla giustizia, all’onestà, al diritto di esistere, mentre dagli altoparlanti erano scanditi i nomi delle settecento vittime, aveva insieme il sapore amaro del lutto e quello forte e dolce della libertà» scrivono, in una nota, i ragazzi della scuola manduriana. «I nostri sentimenti sono stati confermati e rafforzati dal discorso che don Luigi Ciotti ha pronunciato nella grande piazza Plebiscito, gremita di ragazzi, giovani e adulti. Egli ha detto, tra l’altro, che non possiamo chiedere allo Stato di fare ciò che noi non siamo disposti a fare in prima persona. L’impegno è fondamentale nella nostra vita; non bastano più le promesse, bisogna passare ai fatti. Le armi più forti per combattere la mafia sono la denuncia e la confisca dei beni. La mafia non si combatte solo un giorno, partecipando ad un corteo, ma 365 giorni l’anno, impegnandosi nel lavoro e per il lavoro, fondamento della nostra Costituzione».
E’ stato emozionante conoscere i parenti di tantissime vittime.
«Ci siamo immedesimati nel loro dolore. Eppure le loro non erano parole di odio, ma di richiesta di giustizia e solidarietà. Don Ciotti ha gridato con forza che coloro che hanno pagato con la vita hanno lottato per far ruotare il mondo nel modo giusto, nel tentativo di aprire un dialogo con le persone abbagliate dal desiderio di potere e di denaro. Ai mafiosi ha rivolto l’appello di “fermarsi”, perché la loro vita, ha detto don Ciotti, non è degna di essere vissuta: l’ aspetta solo il carcere e i beni che accumulano ora saranno confiscati. Crescere nella legalità significa saper cogliere la differenza tra quello che ci dà lo Stato, che è un diritto, e quello che ci dà la mafia, un favore, che chiede in cambio omertà e collusione. Don Ciotti ha affermato che la giustizia ha un valore molto più alto della legalità, perché, mentre la prima garantisce il bene della collettività e dei più deboli, la seconda può talvolta difendere quello di un gruppo privilegiato. Il suo discorso aperto e determinato ci ha lasciato in silenzio a riflettere e ci ha trasmesso forza e speranza».