martedì 26 novembre 2024


22/11/2011 18:57:12 - Salento - Attualità

La vicenda di una 43enne e i rischi che si corrono ai tanti lavoratori in nero, che offrono costi bassissimi

 
Si è presentata quasi in lacrime verso le dieci del mattino dello scorso mercoledì, presso un noto acconciatore di Oria: era P. M., 43 anni ed era disperata. Toltosi il cappello ha fatto vedere all’acconciatore ed ai suoi collaboratori ciò che era rimasto della sua chioma, cioè nulla.
Non c’è stato altro da fare che radere a zero i capelli completamente bruciati, si spezzavano in radice al solo tocco delle mani ed il cuoio capelluto presentava un forte arrossamento. Un servizio chimico non effettuato correttamente da uno dei tanti lavoratori in nero che ormai pullulano nelle nostre case, mani senza nessuna competenza che attraggono solo per il prezzo bassissimo, un risparmio che non potrà mai coincidere con la qualità e la serietà che può offrirvi un normale salone di acconciatori.
Bellezza e soprattutto salute messe a repentaglio, senza che nessuno, tra l’altro, si assuma la responsabilità di eventuali danni. Oltre il danno, la beffa per la signora P.M., perché appunto, una situazione come quella avvenuta in casa sua rende difficile se non impossibile la richiesta del danno, chi ha torto dei suoi mali pianga se stesso, no rivolgersi ad un professionista, significa contribuire allo sviluppo del lavoro nero, ma soprattutto mettere a rischio la propria salute.
 
Gli esperti di Confartigianato sulla vicenda
Il Presidente dell’Associazione Acconciatori di Oria Salvatore Schirinzi sull’argomento ha commentato: “la signora deve ritenersi fortunata perché grazie all’intervento provvidenziale di un professionista l’irritazione del cuoio capelluto è stata controllata, tenendo presente che solo in seguito a lunghe e costose cure si potrà ripristinare l’apparato pilifero del cuoio capelluto, restando il fatto che per un periodo si dovrà rinunciare ai propri capelli. Alcuni dei servizi che vengono fatti in salone richiedono una preparazione tecnica non indifferente, esperienza e soprattutto conoscenza dei prodotti per i quali un serio professionista deve continuamente aggiornarsi. Rivolgendosi ad un acconciatore improvvisato o lavoratore a nero a fronte di un prezzo ridotto, non solo si rischia di trovarsi con grossi danni alla salute, ma di sicuro si danneggia la categoria degli acconciatori professionisti e tutto il sistema economico italiano per l’evasione dell’iva”.
In molti casi ci si può trovare di fronte a problemi La mancanza di competenze, quindi, nella maggior parte dei casi non solo non rispetta le aspettative tecnico estetiche richieste dal cliente, ma sempre più spesso si verificano casi di forti irritazioni sul cuoio capelluto e capigliature completamente bruciate. Il Presidente Provinciale di Confartigianato Antonio Ignone ha aggiunto: “Non posiamo non pensare al danno che il lavoro nero arreca alla categoria, regolarmente ormai sottoposta al macroscopico occhio del fisco. Il lavoratore in nero è un evasore totale, che toglie lavoro a chi paga le tasse e non si assume la responsabilità del proprio operato. La CONFARTIGIANATO, sempre vicina ai problemi del mondo produttivo, non meno su quello del lavoro nero ha già avviato delle intese con il Comando della GUARDIA di FINANZA della Provincia di Brindisi per una azione incisiva sul territorio atto a debellare il fenomeno dei porta a porta con nuove metodologie d’indagine. Questa azione che ha già prodotto i promi risultati in provincia facendo emergere diverse attività illegali sarà presto effettuata anche ad Oria”.










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