La NO TA-AV e il “Consiglio dei Morti”
«Come si potrebbe chiamare diversamente un consiglio comunale tenutosi a Maruggio il giorno 2 novembre, cioè durante la commemorazione dei defunti? In effetti, al terzo ed ultimo punto all’ordine del giorno di detto consiglio comunale c’è stata la discussione sulle osservazioni presentate dal Comitato Cittadino Antinucleare sul progetto di realizzazione della “Strada litoranea interna – Regionale n° 8 e della connessa viabilità interna minore” da Talsano ad Avetrana proposto dalla provincia di Taranto. La stessa provincia tramite il suo ufficio competente comunica in risposta al Comitato Antinucleare a mezzo missiva la presa d’atto di tali osservazioni. A differenza della locale amministrazione che, non solo avrebbe potuto invitare anche formalmente il Comitato al consiglio comunale, ma quanto meno ascoltare direttamente dalla fonte queste osservazioni, visto che una cospicua delegazione del Comitato era presente durante i “lavori consiliari” (alla faccia della tanto decantata sovranità popolare e democrazia partecipata). In realtà ci sarebbe stato proprio bisogno di conoscenze e chiarimenti diretti da parte del Comitato, visto che l’impressione avuta è stata quella che la quasi totalità dei consiglieri probabilmente non era nemmeno a conoscenza di queste osservazioni. Il consiglio si è trasformato in una valle di lacrime, tutti dispiaciuti per lo scempio territoriale che provocherà questa inutile grande opera a danno dei nostri ulivi plurisecolari, macchie mediterranee, pinete, muretti a secco, vecchi casolari o quant’altro si possa trovare lungo il tragitto della superstrada, però … la strada comunque “sa da fare”. Ed allora questa mega strada a che serve, o meglio a chi serve, quali interessi tutela o nasconde? Forse la politica, ascoltando e valutando i bisogni reali dei cittadini, dovrebbe fare delle scelte economiche più oculate, visto che soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, si chiudono e si sacrificano ospedali e scuole, mentre le risorse economiche per le inutili grandi opere si reperiscono sempre. Per non parlare di alcune giustificazioni dei consiglieri a dir poco prive di ogni logica razionale e lesive dell’intelligenza altrui. Così questa mega strada agevolerebbe “automaticamente” il deflusso delle acque piovane a nord di Maruggio “quandu scumponi canali cupu” (le cantine dei maruggesi sanno bene dove va a finire questo deflusso automatico); eviterebbe gli incidenti dei militari pendolari corridori (avrebbero una superautostrada per fare più pazzie con le loro macchine); sarebbe facilitato “tutto il trasporto merci” del porto di Campomarino (visti gli ingenti quantitativi prodotti); farebbe accorrere a frotte i turisti a Maruggio (una strada quanto più è larga più ce ne vanno di turisti). E così tutti d’accordo in consiglio, maggioranza ed opposizione, quando si tratta di gestire la torta. Si può già prevedere la corsa delle varie amministrazioni dei comuni interessati per accaparrarsi i finanziamenti allo scopo di fare comunque cassa. Accadrà per l’ennesima volta il miracolo tutto italiano di un’altra grande opera pluriniziata, con lavori frammentati ed a singhiozzo (i finanziamenti prima o poi finiscono), ma probabilmente mai finita. In realtà il Comitato Cittadino Antinucleare di Maruggio il 14 settembre 2011, per quanto riguarda il progetto della regionale n° 8, aveva inviato all’Ufficio VIA del Settore Ambiente ed Ecologia della Provincia di Taranto (e per conoscenza alla Regione Puglia ed al Comune di Maruggio), alcune osservazioni in merito alla procedura di screening ambientale, alla luce delle molteplici criticità rilevate, sentendosi portatore di interessi diffusi di tutela della natura. Queste osservazioni facevano notare come:
1) vi era stata già una insufficiente evidenza della pubblicazione ufficiale presso la totalità dei comuni interessati dall’opera, in quanto luoghi ove per legge si dovrebbe accedere agli atti;
2) nella valutazione di incidenza del progetto non è considerato il deprezzamento economico delle superfici che verranno dilaniate per realizzare un manufatto così mastodontico per il territorio;
3) l’evidente contraddizione tra il pregresso progetto dei Comuni di Maruggio e Torricella di valorizzazione dei territori a nord ed a sud della S.P. 131 Maruggio-Monacizzo, con l’attuale progetto della regionale n° 8: da un lato si prendono finanziamenti per tutelare gli ulivi secolari, muretti a secco, specie botaniche, …, dall’altro si vorrebbero altri finanziamenti che comporterebbero l’abbattimento degli stessi beni;
4) le evidenti interferenze di incidenza ambientale di tale progetto con il SIC IT 9130003 “Dune di Campomarino” appartenente alla rete Natura 2000 e con le aree idrogeologiche ricomprese nel PAI a nord del centro urbano di Maruggio;
5) l’evidente forzatura tra le motivazioni legate alla realizzazione dell’opera viaria (valorizzazione delle produzioni locali, del turismo, dello sviluppo delle nostre imprese, delle attività portuali) e la situazione reale in cui versano questi settori già in affanno da immemorabile tempo e non certamente per la mancanza della strada regionale n° 8. Da troppo tempo i rappresentanti politici hanno deciso che la provincia di Taranto non deve seguire le vocazioni naturali, agricole e turistiche. Ne è testimonianza la presenza su tale territorio di innumerevoli realtà mega industriali e discariche tra le più impattanti sull’ambiente e sulla salute, situazione aggravata ulteriormente dalla colonizzazione attuale di mega impianti eolici e fotovoltaici su terreni agricoli.
In realtà il Comitato, per quanto detto, esprime la sua totale contrarietà alla proposta di progetto così fatta. È favorevole, invece, al ridimensionamento dell’intero progetto che preveda la realizzazione di un manufatto più compatibile con il territorio, ossia la rifunzionalizzazione della viabilità preesistente per valorizzare realmente le grandi opere naturali di cui questo territorio è dotato».
Comitato Cittadino Antinucleare Maruggio