Secondo la minoranza ammonterebbero a 400.000 euro
Da sette consiglieri comunali (Nicola Becci, Pietro Briganti, Luigi Morgante, Gregorio Capogrosso, Salvatore Giuliano, Giuseppe Perrone e Arcangelo Durante) la richiesta di una seduta del massimo consesso elettivo con all’ordine del giorno un punto molto delicato: “la cessione d’azienda di Gestor s.p.a. a Tributi Italia S.p.A” e, in particolare, “la situazione debitoria esistente”.
Nella formale richiesta, inviata al presidente del Consiglio Comunale, al sindaco e, per conoscenza, al Prefetto, la minoranza fa riferimento ai risultati di una breve discussione che, in merito, si ebbe già nella seduta del consesso elettivo del 5 marzo scorso.
«Nella seduta del 5 marzo scorso abbiamo ascoltato la risposta dell’assessore Epifani all’interrogazione del consigliere Arcangelo Durante, riguardo le notizie di cessione della società Gestor alla società Tributi Italia» è riportato nella richiesta. «In quella occasione abbiamo acquisito la notizia di un debito che la società Gestor (ora diventata Tributi Italia) ha nei confronti del Comune di Manduria: 400.000 euro. Volendo valutare l’azione di messa in mora di.Tributi Italia da parte dell’Amministrazione e non risultando peraltro che la Giunta Comunale abbia deliberato sul predetto subentro di azienda, nonché ritenendo grave la situazione debitoria di questa società e volendo verificare le reali azioni di diffida avviate e da avviare da parte dell’Amministrazione Comunale in sua difesa, cogliamo l’invito del sindaco che, sempre nel Consiglio del 5 marzo, si dichiarò disponibile ad ulteriormente approfondire la vicenda con altre azioni da mettere in atto. Essendo doveroso accertare se siano state poste in essere le azioni propedeutiche per avere la possibilità di rescindere il contratto per gravi inadempienze e rilevato che le concessioni di tempi e rateizzazioni esposte dall’assessore Epifani non risultano da nessun impegno assunto dalla Giunta, si vuole accertare chi abbia potuto accollarsi tali responsabilità. Pertanto l’organo consiliare non può esimersi dall'indicare all'Amministrazione le sue determinazioni, ancor più quando sono in discussione delle entrate considerevoli per il bilancio dell’Ente».
Ora l’Amministrazione ha venti giorni di tempo per convocare una seduta di Consiglio in cui ci sia all’ordine del giorno anche questo punto. Peraltro si attende anche la convocazione di una seduta (sarà la stessa?) in cui si dovrà discutere e (se ci saranno i numeri) anche approvare il Bilancio di previsione per il 2009.