Pezzarossa azzarda, in chiave benevolmente parodica, delle sortite nel mondo della poesia da parte di volatili
Si intitola “Animal Faber” e contiene delle “imitazioni semiserie affettuose e forse irriverenti: da poesie di vario genere e provenienza degli ultimi otto secoli”.
E’ il nuovo libro di Aldo Pezzarossa, l’artista manduriano che alcuni anni fa, insieme a Mimmo Pesare, diede vita al collettivo “Two&New (born) – Fue Nuovi”, un progetto erudito e articolato che prende le mosse dalle commedia di Aristofane “Gli uccelli” e “Le nuovole”. Il mondo in cui i due artisti si muovono è popolato da protagonisti alati, volatili che hanno scelto di imitare l’Uomo nelle sue più ardite e gratificanti produzioni e creazioni: realizzano cosmetici, farmaci, improbabili cibi e bevande razionali architetture costruite sulle nuvole, progetti editoriali declinati in libri, riviste e giornali.
Con quest’ultimo lavoro, Pezzarossa azzarda, in chiave benevolmente parodica, delle sortite nel mondo della poesia. Un divertissement poetico che desidera anzitutto rendere un affettuoso omaggio alla Poesia italiana di una certa tradizione scolastica del Novecento, carica di echi nostalgici. Non manca l’ispirazione al altro linguaggio poetico, forse di più facile accesso, che, nei suoi aspetti ritmici e allegri, propri di certi autori e finalità, offre all’autore più semplici opportunità compositive, tali da essere ritenute attribuibili a dei volatili, per scelta progettuale e per finzione d’arte.