La Regione ha riconosciuto le aree colpite. Ora si attendono gli interventi del Ministero delle Politiche Agricole
L’intero agro di Sava interessato dagli uliveti è stato investito dalla Lebbra dell’Olivo. Il parassita ha provocato danni al 50% delle strutture olivicole, che presentano ora rami completamente secchi e foglie ingiallite sui rami parzialmente infetti. La produzione negli ultimi tre anni è stata pari al 40% di quella che si sarebbe ottenuta in condizioni normali.
La Lebbra dell’Olivo ha inferto un altro duro colpo all’agricoltura del versante orientale della provincia jonica.
«Nel mese di giugno, la Provincia di Taranto ha provveduto alla delimitazione e alla quantificazione dei danni alla produzione e alle strutture nel territorio di Sava» ricorda l’assessore all’Agricoltura del Comune savese (il primo ad attivarsi in provincia), Giuseppe Lamusta. «Con una nostra nota, già in quel mese abbiamo evidenziato le problematiche in ordine al prezzo medio di vendita delle olive, abbassatosi notevolmente a causa della virulenza del parassita, e in ordine al decremento della stessa produzione media. A nostro avviso, pertanto, per il danno sofferto ricorrono le condizioni per richiedere al competente Ministero delle Politiche Agricole Alimentarie Forestali l’intervento straordinario per la crisi del settore olivicolo nell’intero territorio del Comune di Sava al fine di compensare il danno arrecato dagli attacchi della “lebbra dell’olivo”, nonché interventi economici alle strutture aziendali per la ripresa produttiva. Inoltre abbiamo sollecitato la Regione Puglia ad autorizzare le imprese agricole ad effettuare “la bruciatura” in loco delle drupe mummificate e dei rami infetti provenienti dalla potatura al fine di evitare il propagarsi del parassita sul terreno, in deroga alla vigente normativa».
Appello che la Regione ha accolto, chiedendo al Ministero delle Politiche Agricole un intervento straordinario.
La Giunta Regionale ha anche determinato le aree danneggiate dall’eccezionale attacco di lebbra dell’olivo per l’anno 2010. Questi i territori comunali della provincia di Taranto interessati: Avetrana, Carosino, Crispiano (località Cigliano), Faggiano, Fragagnano, Grottaglie (solo le aree ricadenti a sud della SS Taranto-Brindisi e a nord-ovest, che si estende da Grottaglie verso Montemesola), Leporano, Lizzano, Manduria, Maruggio, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Taranto (zona orientale) e Torricella.
Un danno enorme, quindi, localizzato per lo più nel versante orientale della provincia, che rischia di mettere definitivamente in ginocchio il comparto agricolo.