martedì 26 novembre 2024


31/12/2011 07:28:52 - Salento - Politica

La vincitrice della selezione è l’attuale addetto stampa dell’assessore alla Protezione civile, Fabiano Amati

 
 
L'Associazione della Stampa di Puglia in una nota denuncia “l'irritualità con cui il commissario delegato per l’emergenza flussi migratori dal Nord Africa, struttura collegata alla Protezione civile regionale, ha espletato una procedura di selezione pubblica per un esperto in comunicazione istituzionale, con contratto a tempo determinato per 12 mesi”.
 
La selezione, il cui avviso – sottolinea il presidente di Assostampa Puglia, Raffaele Lorusso – “è stato pubblicato per soli cinque giorni sul sito Internet della Regione Puglia, è stata il cavallo di Troia per sottrarsi al confronto con il sindacato dei giornalisti. Una storia che si ripete: si spaccia per comunicazione quella che, in realtà, è attività di informazione”.
 
“Non c'è alcun dubbio, infatti, che la vincitrice della selezione, attuale addetto stampa dell’assessore alla Protezione civile, Fabiano Amati, in forza di un rapporto di lavoro di natura personale – evidenzia Lorusso – che non coinvolge in alcun modo le strutture regionali, svolgerà attività giornalistica, dovendosi occupare, fra l’altro, di rapporti con la stampa (su questo il bando è chiarissimo, nonostante gli artifici burocratico-lessicali)”.
 
 “Pur non contestando la regolarità formale della selezione, l’Associazione della Stampa di Puglia – si legge ancora nel comunicato – torna censurare il comportamento di uffici collegati alla Protezione civile regionale, che già nel recente passato hanno tentato di reclutare personale giornalistico con avvisi di selezione inaccettabili nella sostanza e nella forma”.
 
“La pubblicazione di bandi di concorso con requisiti di partecipazione e criteri di valutazione eccessivamente restrittivi rafforzano purtroppo la convinzione, sempre più diffusa nell’opinione pubblica, - evidenzia Lorusso – che si tratti di procedure ad hoc per riconoscere lo status di dipendente pubblico, sia pure a tempo determinato, a persone già selezionate per rapporti di parentela o di amicizia”.
 
“Operazioni che sarebbero sicuramente legittime e ineccepibili se, anzich‚ ricorrere a selezioni pubbliche, illudendo migliaia di giovani in cerca di lavoro, – conclude Lorusso – si avesse il coraggio e la maturità politica di stipulare contratti di staff, pure previsti dalla legge”.










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