martedì 26 novembre 2024


17/01/2012 16:48:12 - Salento - Attualità

Quando le tradizioni prendono il sopravvento e scandiscono nella modernità del terzo millennio il retaggio di una civiltà contadina, custode della devozione popolare…

 
Una lunga notte al freddo e al gelo per celebrare i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate protettore, nell’ormai celeberrima focara di Novoli.
Una pira di 25 metri di altezza, 20 di diametro alla base, 7.000 sarmenti in fasci di negroamaro, che fanno del vino del Salento, uno dei più apprezzati nel mondo, offerti in devozione dal comitato dei festeggiamenti e non solo, da cittadini ed aziende vinicole, e tanta, tanta, tanta buona musica, di Roy Paci, Daniele Silvestri e Moni Ovadia, per garantire quel pizzico di internazionale ad una manifestazione pugliese doc. Nelle temperature proibitive di questo gelido gennaio 2012, le tradizioni prendono il sopravvento e scandiscono nella modernità del terzo millennio il retaggio di una civiltà contadina, custode della devozione popolare, che sopravvive nei riti attualizzati di comitati spontanei e dintorni.
Un fuoco che brucia nella notte, e nel ritmo jazz e pop, scalda i cuori e le membra dei tanti turisti arrivati da ogni dove e gente del luogo, intervenuti per dare compimento ad un evento tanto atteso, tra il lusco e il brusco, che sublima l’arte dei cavalli di cartapesta di Mimmo Paladino, a guardia di questa piramide per ricordare i fasti dell’epoca egizia arsi insieme ai fasci che sanno del lavoro di un’estate fa, e del vino novello di questo quà.
Speriamo solo, che in clima di austerity economica, almeno la provvidenza di santi ed assimilati, tutto possa, su questa umanità fiaccata dalle tasse, su richiesta degli interessati.
 
Mimmo Palummieri










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