giovedě 28 novembre 2024


18/01/2012 10:27:45 - Provincia di Taranto - Politica

L’intervento di Salvatore Fanuli (Prc-PdCI)

 
«A proposito della imminente campagna elettorale per le amministrative che si terranno nella prossima primavera, i giornali sono pieni di resoconti sulle infinite riunioni dei partiti di qualsiasi schieramento, impegnati non in una discussione programmatica e progettuale che indichi agli elettori le priorità amministrative e  come s’intende governare le realtà politiche locali.
 L’orientamento maggioritario tra i partiti è invece quello di procedere all’individuazione di un candidato sindaco attraverso uno strumento definito partecipativo e democratico rappresentato dalle primarie.
Ma se è vero che le primarie rappresentano il punto più avanzato di partecipazione democratica nella scelta dal basso del candidato sindaco, su quali progetti politici diversi tra loro viene chiamata ad esprimere la propria preferenza quella parte di popolo che si riconosce in un dato schieramento?
Quando si ricorre all’individuazione di un candidato sindaco della così detta società civile, ammesso che esso sia portatore di un suo progetto politico, non vi è l’ implicita dichiarazione di impotenza e di incapacità progettuale dei partiti che lo sostengono?
Se basta un obolo di qualche euro perché ogni cittadino possa  partecipare alle primarie indette da una coalizione, quale tasso d’inquinamento politico vi può essere da parte della coalizione avversaria nel determinare la scelta del candidato?
E ancora, se ci si è affidati ad un uomo solo che dopo la sua individuazione presenta un suo programma per le scelte politiche, quelle che attengono alla fase attuativa del suo progetto, egli risponderà non alla coalizione ma al corpo elettorale, diventando così un uomo solo al comando della Città.
Queste considerazioni fanno delle primarie, uno strumento, che ancorché scopiazzato male dalle primarie americane, resta populista e foriero dell’ allontanamento dalla politica e dalla partecipazione democratica e quindi ingenera il fenomeno dell’astensionismo.
Sarebbe opportuno che i partiti confrontassero i loro progetti e la loro visione politica dell’amministrare la cosa pubblica, attraverso un confronto costante con il corpo elettorale, coinvolgendolo nella elaborazione e costruendo così una vera democrazia partecipata dal basso.
Queste storture portano all’assurdo che pur avendo fatto parte della maggioranza che ha governato una Città, condividendone le scelte e addirittura il percorso politico con il Sindaco uscente, taluni chiedono di accedere allo strumento delle primarie, con questo, ponendosi di fatto in contrapposizione a quanto da loro stessi deciso e praticato.
Se questo non è populismo come si chiama?».
 
Salvatore Fanuli
Prc-PdCI










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