Liliana Cori prova a spiegare attraverso un linguaggio alla portata di tutti storie di persone, animali e inquinamento, che si intrecciano sullo sfondo delle questioni ambientali
Importante incontro culturale e divulgativo quello fissato per il 25 gennaio alle ore 17, presso la libreria Gilgamesh in via Oberdan 45/a – Taranto. Sarà infatti presentato il saggio “Se fossi una pecora verrei abbattuta?, scritto da Liliana Cori dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Roma – Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’incontro, introdotto da Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, prevede la partecipazione alla discussione di Fabio Matacchiera del “Fondo Antidiossina onlus” e Biagio De Marzo di “AltaMarea”.
Un libro e appuntamento che, come si diceva, si annuncia particolarmente interessante a cominciare già dallo stesso provocatorio titolo il quale, senza falsi fronzoli, annuncia la difficile tematica trattata. Da esperta del ramo, la dottoressa Liliana Cori prova a spiegare attraverso un linguaggio alla portata di tutti storie di persone, animali e inquinamento, che si intrecciano sullo sfondo delle questioni ambientali. Un filo conduttore comune porta ad evidenziare come in questi ambiti sia un qualsiasi essere vivente e, quindi, anche l’uomo, a rappresentare una vera e propria fonte di misura per poter stabilire la qualità del micro-macro cosmo in cui viviamo.
Oltre alla natura intesa nel suo completo (licheni, api e piccoli insetti, ecc.), è anche lo stesso nostro organismo a funzionare come un vero e proprio ‘termometro’ per misurare la qualità dell’ambiente, attraverso l’analisi del sangue per esempio o dei capelli, unghie, latte, dove si depositano tutte le sostanze (anche gli inquinanti) che ci circondano e con le quali veniamo in contatto.
Già agli inizi del 2008 si diffuse la notizia dei cinque abitanti campani che, dalle analisi del proprio sangue, scoprirono tali livelli di diossina in corpo che, se fossero state pecore da latte, sarebbero state abbattute. Ma di cosa si tratta? Cosa ci dice il biomonitoraggio umano? Cosa si può analizzare, come e perché? Da dove abbiamo iniziato? Cosa ne sappiamo nel mondo? E in Italia?
Nel testo edito da Scienza Express, Liliana Cori tenta di fornire una prospettiva a tutte queste domande che va oltre il semplice dato statistico di misura della qualità dell’ambiente, per cercare di capire le possibili risposte fornite dall’organismo umano e, quindi, prenderne le dovute contromisure. ”Se fossi una pecora verrei abbattuta?”, titolo del libro e domanda di una donna alla quale è stato chiesto di analizzare il proprio latte con cui stava allattando il suo bambino per misurare la diossina ed altri inquinanti dell’ambiente, sta tutta la drammaticità e la voglia di conoscenza su queste sostanze chimiche, i cui effetti sono altamente dannosi per le popolazioni a rischio. Una ricerca, quella effettuata dalla Cori, che incrocia anche le paure dei cittadini che vivono queste situazioni ma anche le difficoltà dei ricercatori impegnati su questo fronte. Il tutto nel tentativo di tracciare la possibilità di un’azione che in prospettiva favorisca il dialogo e la condivisione dei risultati della ricerca.
Floriano Cartanì