La posizione del consigliere tarantino sulle prospettive della sanità jonica
«La “Commedia San Raffaele” è giunta al suo atto finale. Tardivamente, dopo aver ignorato per mesi e mesi l’allarme lanciato sul Territorio da tutti, sindacati in primis, nonché i moniti degli organi di controllo, compreso il Nucleo investimenti della Regione Puglia, la Giunta Vendola ha finalmente scritto la parola “fine” alla Fondazione San Raffaele del Mediterraneo.
È giunto il momento di affrontare, finalmente in modo serio, il futuro dei fondi destinati alla Sanità tarantina. Tale fondi, infatti, devono rimanere a Taranto per essere investiti per il rilancio della Sanità jonica che, come tutto il Territorio tarantino, negli ultimi anni è stata penalizzata: penso alla sanità privata, all’aeroporto di Grottaglie, ai collegamenti ferroviari, alle problematiche ambientali del quartiere Tamburi e del Mar Piccolo, alla retroportualità etc.etc…
Continuo ad essere contrario all’ipotesi di costruire un nuovo ospedale a Taranto chiudendo i due esistenti, SS Annunziata e Moscati, e riducendo quelli della provincia; così facendo, nel nuovo ospedale non si farebbe “eccellenza”, ma si continuerebbe a fare quello che già fanno oggi – più che egregiamente – i nostri medici ed il personale sanitario che continuerebbero la loro opera nel nuovo ospedale assolutamente ingolfati ed in affanno, in virtù delle numerose “chiusure”.
Si dovrebbe, invece, “allargare” la piastra dell’ospedale Nord “San Giuseppe Moscati”, andando a costruire nuovi padiglioni in cui realizzare quei reparti che attualmente mancano per completare il polo oncologico già esistente, ovvero: la chirurgia toracica, la chirurgia plastica e la pneumologia. Si potrebbe, inoltre, stipulare una convenzione con una struttura di vera eccellenza nazionale affinché i nostri medici possano essere opportunamente affiancati e formati, sia direttamente qui a Taranto che presso altre strutture. Con i fondi rimanenti si potrebbe riqualificare il SS Annunziata e gli altri nosocomi in provincia, così evitando la chiusura degli stessi.
Questo potrebbe essere un programma realistico ed in linea con l’effettiva disponibilità di fondi regionali; inoltre, porterebbe rapidamente alla creazione di un polo di eccellenza oncologico, non tra cinque anni per intenderci, e alla ridistribuzione dell’offerta sanitaria su tutto il Territorio provinciale.
Un progetto che, pur prevedendo la collaborazione con una struttura di eccellenza, dovrebbe essere gestito dalle normali strutture dell’Assessorato regionale alla Sanità e della ASL Taranto. E non più in improbabili fondazion».
Arnaldo Sala
Consigliere regionale PdL