Turco racconta alcuni episodi, ora oggetto dell’indagine della Magistratura
«Ecco come sono andate le cose sulla piscina comunale di Torricella».
Stuzzicato da un precedente intervento del gruppo consiliare del PdL, l’ex sindaco di Torricella, attuale consigliere provinciale del Pd, Giuseppe Turco, non esita a “fare chiarezza su una vicenda alquanto complessa”.
«Ritengo doveroso intervenire non soltanto in qualità di consigliere provinciale, ma anche per aver ricoperto la carica di sindaco di Torricella dal mese giugno del 2006 al maggio del 2011» è la premessa di Turco. «La piscina comunale di Torricella fu inaugurata nel giugno del 2006, pochi giorni prima del rinnovo delle elezioni per il Consiglio Comunale. Come risulta dagli atti pubblici nel frattempo acquisiti dalla Magistratura e dunque consultabili da ciascun cittadino, l’impianto in questione era privo di qualsiasi parere tecnico e sanitario; non solo, al momento dell’inaugurazione la struttura era persino priva degli arredi, tanto che la stessa ditta Dell’Erba, invitata dall’allora Amministrazione Comunale a velocizzarne l’apertura, si rifiutò categoricamente, indicando, per iscritto, tutte le difformità rilevate. Il contratto di gestione della piscina, decisamente singolare, prevedeva a carico del Comune di Torricella le spese di acqua, luce e gas, l’acquisizione dei pareri tecnici e sanitari propedeutici al regolare funzionamento della struttura e l’acquisto degli arredi. La ditta Dell’Erba doveva invece corrispondere al Comune di Torricella la somma di 7mila euro all’anno, per sette anni, per complessivi 49mila euro, a fronte, tuttavia, di una spesa accertata dall’Acquatic Center di circa 100mila euro per il completamento della struttura. L’Acquatic Center, lo sottolineo a beneficio di chi non conosce bene la vicenda, è la società subentrata nella gestione della piscina in virtù di un regolare avviso pubblico. Tutto ciò per chiarire come la mia Amministrazione abbia garantito la salvaguardia dell’equilibrio di bilancio considerato che per questo progetto, e cioè la gestione della piscina comunale, all’epoca non era stato impegnato nemmeno un euro né avremmo potuto prevederlo».