martedì 26 novembre 2024


26/01/2012 19:12:28 - Salento - Attualità

Si acuiscono i disagi, ma si intravede all’orizzonte una schiarita

 
Continua la serrata protesta degli autisti dei Tir che, dal tacco sino alle Alpi della nostra penisola, tengono praticamente in pugno le principali arterie della viabilità allo scopo di impedire il rifornimento delle stazioni di servizio rimaste a secco di carburante, causa lo sciopero delle compagnie petrolifere contro il pacchetto sulle liberalizzazioni del governo Monti.
Stazioni di servizio praticamente da far west, chiuse da giorni, autobottì addette al rifornimento delle stesse dopo il sold out dei giorni scorsi in parcheggio coatto, camionisti sul piede di guerra per gli alti costi di gestione dei mezzi pesanti a fronte di guadagni quasi inesistenti, soprattutto il caro petrolio, supermercati da rifornire, merci ormai deperite regalate per scongiurare lo spreco, e tanta, tanta, tanta psicosi da parte degli automobilisti per l'impossibilità di rifornirsi d carburante da un bel po'.
Per quanto possa essere concessa una tregua per il week-end per consentire il pieno, una nuova ondata di scioperi è prevista per la prossima settimana, sempre per lo stesso motivo nonostante il fermo no al ritorno ai vecchi tempi del Premier professore annunciato in tutte le salse a mezzo stampa e non solo.
Anche a Manduria si avverte lo stato di tensione tra i camionisti che dallo scorso martedì hanno bloccato le vie d’accesso nel nostro paese intra ed extra territorio tra il cavalcavia che collega Brindisi, Taranto e Lecce, e la rotatoria della SS7, per e fuori centro abitato, controllati a vista dalle gazzelle delle forze dell’ordine per evitare scontri che pure ci sono stati a Lecce, Massafra, Mottola e Taranto, degenerare nel corpo a corpo, tra manifestanti e veicoli in transito.
Il deserto delle pompe di benzina testimonia la ferma volontà delle categorie da più giorni in sommossa di attirare l’attenzione del governo verso i settori maggiormente interessati ai cambiamenti previsti dal pacchetto liberalizzazioni già in procinto di ufficiale pubblicazione sulla gazzetta e cioè, tassisti, pescatori, camionisti, farmacisti, benzinai,avvocati, che proprio non ci stanno a far fronte alla crisi che rischiava di vedersi sbattuta l’Italia fuori l'UE, a causa della malagestione dei governi non tecnici, sulla propria pelle e che oggi impone la variazione al tema della borsa nera di belligerante memoria, se si continua di questo passo.
Insomma mayday in tutti i sensi, anche se i venti di guerra sono destinati a soffiare in una nazione in cui si comincia a d intravedere il pozzo di San Patrizio.
 
Mimmo Palummieri










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