Il carabiniere, nativo di Taviano, è deceduto il 27 gennaio del 2009 in un tragico incidente stradale
Venerdì scorso, presso il Comando della Compagnia Carabinieri di Cento (Fe), alla presenza del generale di brigata Vittorio Tomasone, comandante della Legione CC “Emilia Romagna”, del sindaco di Cento dott. Piero Lodi, dei rappresentanti delle forze dell’ordine della città di Cento e di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, si è svolta la cerimonia di intitolazione della “sala convegno” della caserma alla memoria del carabiniere Alessandro Manzo. La cerimonia è stata preceduta da una messa celebrata presso la locale “Chiesa dei Servi” dal cappellano militare della Legione Carabinieri Emilia Romagna, don Giuseppe Grigolon.
Il militare, originario di Taviano, aveva 22 anni quando, la sera del 27 gennaio 2009, morì a San Giovanni in Persiceto (Bo) in un tragico incidente stradale.
Alessandro Manzo, che era alla sua prima esperienza “sul campo” dopo il periodo di formazione, ancorché giovane, durante i quasi due anni di servizio presso la Stazione Carabinieri di Cento, si dimostrò in possesso doti umane e professionali di altissimo livello.
Nel corso della cerimonia, dopo la scopertura della targa posta all’ingresso della sala, il generale Tomasone ha preso la parola per porre l’accento sul legame intenso instauratosi tra i carabinieri ed i familiari del bravo carabiniere e per evidenziare l’importanza dei valori etici e professionali che, grazie all’educazione familiare ed al senso di appartenenza all’istituzione, il militare aveva dimostrato di possedere.
La figura del carabiniere Manzo è stata tratteggiata anche dal colonnello Antonio Labianco, comandante provinciale dell’Arma, che ha ricordato il modo in cui il militare di origini leccesi “impressionò favorevolmente per le peculiari qualità militari, morali e caratteriali e per la rara sensibilità umana” aggiungendo che “la naturale disponibilità nei rapporti umani verso colleghi e superiori, irradiava positivamente l’ambiente nel quale si trovava ad operare facendolo assurgere rapidamente a figura di riferimento” e concludendo con il riferimento allo “stile esemplare ed impeccabile con il quale indossava l’uniforme che era pari solo al suo senso del dovere”.
I genitori e il fratello (ufficiale presso l’accademia militare di Modena) del carabiniere Manzo hanno assistito con grande commozione e legittima soddisfazione alla cerimonia che ha fatto registrare il suo momento di massima intensità quando la signora Liliana ha preso la parola per esprimere i suoi sentimenti di gratitudine e di immensa gioia per l’iniziativa assunta dall’Arma.
Durante la cerimonia il Comandante della Compagnia di Cento, capitano Mattia Virgillo, ha dato lettura del messaggio inviato per l’occasione dal sindaco di Taviano, avv. Carlo Portaccio, che oltre ad un bellissimo omaggio floreale ha inteso esprimere a nome della cittadinanza i suoi “ringraziamenti ed il compiacimento per l’iniziativa” assunta dall’arma dei carabinieri quale segno “di vicinanza ed affetto alla famiglia del carabiniere Alessandro Manzo”.