Mentre si cercano gli altri dispersi, ecco la proposta per il risarcimento ai sopravvissuti: 11.000 euro più bonus a testa
Si sono volti ieri alle 16 a Corato, paese di origine della ragazza, i funerali dell’unica per ora vittima pugliese accertata del naufragio della Costa Concordia, Maria D’Introno, di 30 anni, avvenuto nella tarda serata del 13 gennaio scorso davanti al Porto dell'isola del Giglio in Toscana per cause ancora al vaglio delle indagini.
Una commossa cerimonia alla quale hanno partecipato non solo i concittadini pugliesi della sposina stretti intorno alla famiglia, distrutta dal dolore, ma anche il sindaco di Biella, oltre alle istituzioni di Corato, paese in cui la ragazza viveva da alcuni anni con il marito, in coda di una folta rappresentanza di amici provenienti dai paesi in cui lavoravano entrambi i coniugi, Cavaglia e Salussola.
Presenti anche alcuni rappresentanti della Costa Concordia, che hanno voluto rendere omaggio ala sfortunata sposina in viaggio sul Cruise per le nozze d’oro della suocera. Al momento dell’impatto, la ragazza viene persa di vista dal marito che non ha avuto più notizie di lei sino a quando i sommozzatori incaricati delle ricerche sul relitto la trovano con il giubbotto di salvataggio ancora addosso su uno dei ponti di raccolta dei passeggeri, benchè le ultime notizie la dessero in mare nonostante la sua conosciuta e risaputa fobia per l’acqua.
Solo l’autopsia disposta dal magistrato ha potuto garantire un’identità alla giovane, al cui bara bianca ricoperta di fiori dello stesso colore, ha fatto sosta a Corato dove è stata allestita la camera ardente dal suo arrivo sino a ieri pomeriggio.
Intanto il ritrovamento della diciottesima vittima, avvenuto ieri porta quasi in pareggio il bilancio tra le vittime accertate ed i dispersi, 18 a 19, mentre sono ancora ad un nulla di fatto le ricerche del nostro altro corregionale, Giuseppe Giacomo, di cui non si hanno notizie dalla sera della disgrazia.
Intanto cominciano a farsi i conti veri e propri: 11.000 euro per ciascun passeggero come risarcimento danni, più un bonus di 3.000 euro per rimborso spese, se l’accordo viene siglato nel giro di una settimana e già accettato dall’85% dei passeggeri, contro il restante rappresentato da cittadini stranieri che hanno già promesso battaglie legali ad oltranza, come gli Americani a bordo che hanno già diramato la richiesta: 460.000 dollari, una cifra esorbitante davvero, ma evidentemente equa e nel rispetto delle leggi in vigore nel loro paese.
Altro colpo di scena: il sindacato dei comandanti di lungo corso garantisce patrocinio legale al comandante Francesco Schettino dopo essere stato scaricato dai vertici aziendali e dal mondo intero che lo pone all’indice quale unico responsabile dell’incidente.
Mimmo Palummieri