Aula magna stracolma per l’incontro con l’autore di “Giù al Sud”
Venerdì 3 febbraio, l’aula magna del Liceo Scientifico di Manduria ha avuto l’onore di ospitare la presentazione della nuova fatica dello scrittore tarantino, Pino Aprile, “Giù al Sud – Perché i terroni salveranno l’Italia”, che segue e amplifica il clamore suscitato dal caso editoriale di “Terroni” con 30 ristampe in un anno e 250mila copie vendute,
L’incontro con l’autore, realizzato grazie all’ospitalità del dirigente scolastico del liceo, prof.ssa Addolorata Micelli, e all’impegno organizzativo del professore Gianni Biasco, titolare dell’Agenzia Alfalibri, ha rappresentato per gli studenti del liceo mandriano un’importante occasione per conoscere e riflettere sulla nostra memoria collettiva, in quanto ha permesso di ripercorre alcuni tra i più significativi eventi che portarono l’Italia all’unità nazionale, mettendo in luce in particolare una serie di fatti, passati e recenti, che, secondo l’autore, sono stati volutamente rimossi nella pomposa retorica dell’unificazione e che, oggi, sembrerebbero aprire una nuova, sconvolgente finestra sulla facciata del trionfalismo nazionalistico.
Tuttavia, al di là dell’interessante novità nella lettura interpretativa di alcune pagine della nostra storia nazionale, il messaggio di Pino Aprile, pugliese doc, è sembrato andare oltre le mere riflessioni saggistiche: lo scrittore nostrano ha, infatti, colpito le coscienze dei nostri liceali, grazie all’esplicito monito rivolto loro a coltivare costantemente la loro insita ma peculiare volontà di migliorare e migliorarsi, attraverso la creazione di iniziative formative, politiche, economiche(magari piccole, come il piccolo seme del baobab da cui ha origine l’albero più grande), che possano contribuire a far crescere socialmente, culturalmente ed economicamente il nostro territorio. Gli studenti sono stati, dunque, invitati, a credere in se stessi, nelle proprie possibilità, riversando le proprie energie nello sviluppo della propria terra, rifiutando le offerte lusinghiere al Nord e all’estero, nella sana convinzione di poter migliorare la propria condizione con quella del Sud d’Italia.
E senza urlare contro falsi ideali o stupide illusioni, lo stesso relatore ha individuato nell’uso della rete (social network, new media, chat e strumenti di comunicazione tecnologica similari) la possibilità per i nostri giovani studenti di “riscattare” se stessi e sfatare tanti luoghi comuni sui meridionali (e sui settentrionali): il senso di socialità che nasce dallo scambio comunicativo del web, nonché la vivacità di pensiero e lo stimolo all’azione cooperativa implicita nei collegamenti on line, può lasciare alle spalle secoli di storia e abbracciare finalmente un futuro di progresso e di prosperità per l’intero Paese.