Il Comitato Antinucleare Maruggese: «Il pericolo dei potenti interessi delle lobbies del cemento e del traffico dell’enorme massa di rifiuti pericolosi che spesso e volentieri trova proprio alloggio sotto il manto delle grandi opere viarie»
«Quando i contorni già nebulosi della maschera pseudodemocratica e pseudopopolare, già troppe volte rattoppata, saltano, allora il vero volto immancabilmente viene fuori: tutto il Popolo Valsusino insieme al suo territorio viene brutalmente represso.
Il 26 gennaio 2012 scattano gli arresti.
Come al solito vigliaccamente sono arresti che, colpendo a livello individuale, cercano di ottenere i soliti due scopi: quello di colpire ed isolare alcuni militanti, quello di spauracchio deterrente e divisione dell’intero movimento Valsusino.
Ma la coscienza non è figlia della vigliaccheria: gli arrestati non si sentono né saranno lasciati soli, la solidarietà e l’unità del movimento ne sta uscendo più rafforzata al grido di … “tutti liberi”–“ il NOTAV non si arresta”.
Un’intera popolazione unita ed autorganizzata è la vera ed unica espressione della volontà popolare che giustamente pretende di decidere sul proprio futuro. Quella volontà popolare che non appartiene alla schiera dei fantocci sbiaditi che, dalla Val Susa al Ponte sullo Stretto di Messina, attraverso l’alta velocità, rappresenta soltanto gli interessi del dio profitto a discapito della collettività e dell’ambiente intero.
Dal Nord al Sud la musica non cambia … e non cambia nemmeno se il colore di questa o di quell’altra amministrazione apparentemente sia diverso, poiché il sistema ed i contenuti rimangono i soliti. Così, allo stesso modo in Puglia, nella provincia tarantina, si chiudono ospedali, scuole e servizi sociali, ma i soldi per la Strada Regionale n. 8, una mega-superstrada, la Regione li trova. La nostra TA-AV (Talsano-Avetrana) di 40 m di larghezza viene legittimata a dilaniare un territorio già enormemente strozzato da mega impianti industriali ed energetici, da discariche ed inceneritori, da innumerevoli distese di silicio, dal 93% della diossina nazionale, dando così un’ulteriore spallata a quella grande opera naturale del nostro territorio di cui il mare, gli ulivi plurisecolari, le macchie mediterranee ne rappresentano soltanto le parti più vistose.
Tutto ciò a vantaggio, chiaramente, dei potenti interessi delle lobbies del cemento e del traffico dell’enorme massa di rifiuti pericolosi che spesso e volentieri trova proprio alloggio sotto il manto delle grandi opere viarie.
E così, mentre nel mondo si diffonde sempre più la coscienza della decrescita economica e la diminuzione della produttività a tutela delle risorse non certamente illimitate del pianeta, al contrario del principio capitalistico che vorrebbe una crescita economica e della produttività all’infinito (come se queste fossero realmente perseguibili nel tempo), anche la Puglia “di sinistra” si siede al banchetto dei potenti. Le piccole risorse biocompatibili e i fondi minimi necessari per tutelare il nostro patrimonio territoriale-storico-culturale-economico non si trovano mai, ma gli ingenti capitali e gli sprechi intollerabili per le inutili grandi opere clientelari da far gestire ai privati si trovano sempre (vedi gli interessi privati a Taranto dietro il progetto S. Raffaele, la gestione dell’AQP, dell’Ilva e della cosiddetta “energia verde”).
Dal nord al sud l’Italia è veramente una: a pochi eletti gli enormi profitti ed a tutti quanti noi le misere briciole, le macerie e … la repressione quando non ci si piega al sistema.
Per questo la solidarietà tra le singole lotte è essenziale e deve esprimere chiaramente il concetto che la lotta popolare è unica.
Solidarietà con il popolo Valsusino»
Comitato Cittadino Antinucleare Maruggio