martedì 26 novembre 2024


12/02/2012 11:06:55 - Salento - Attualità

Occorre bloccare lo scarico in mare ed impedire la realizzazione di nuovi impianti devastanti

 
 
Il movimento No Tub si batte contro lo scarico a mare di residui fognari variamente trattati. In particolare si oppone al progetto di collegamento tra la rete fognaria di Porto Cesareo ed il mare di Torre Inserraglio, che bagna il Parco Naturale di Porto Selvaggio e il cui punto di scolo si troverebbe tra il Parco Marino di Porto Cesareo e per la cui realizzazione si dovrebbe passare per importanti aree archeologiche (a pochi passi da Torre Inserraglio si trova l'area archeologica del Frascone e quella di Uluzzo, dove è stato individuato il primo Homo Sapiens d'Europa).
Il movimento considera di fondamentale importanza sollecitare le istituzioni affinchè puntino al recupero ed uso irriguo delle acque e ad informare la popolazione, favorendo tutte le iniziative tese a renderle coscienti di quanto potrebbe accadere.
Il movimento No Tub, infatti, stigmatizzando la scarsa opera d'informazione svolta dalle istituzioni, crede che i cittadini di Nardò, Galatone, Sannicola, Copertino, Leverano, Gallipoli, Porto Cesareo, non abbiano ancora preso coscienza della potenziali disgrazie che potrebbero ritrovarsi a sopportare per i decenni a venire e dei danni ambientali ed economici che ne deriverebbero in caso di cattivo funzionamento, rottura, eventuali errori di realizzazione o progettazione ecc.
Il movimento No Tub, proprio per questo, intende impegnarsi in stretta collaborazione con il Comitato di Tutela del Paesaggio di Nardò e con tutte le associazioni, ed ha avuto dei contatti con altri attivisti ed ambientalisti, come i cittadini del movimenti di Manduria ed Avetrana.
L’obiettivo comune è quello di evitare che una Regione come la Puglia, a forte rischio desertificazione, prosegua a sprecare una risorsa importantissima come l’acqua, finendo per scaricare residui fognari in mare. Occorre, invece, avviare un percorso di collaborazione in difesa della natura e del futuro della Puglia.
Per questa ragione il movimento No Tub invita tutti coloro che condividono le ragioni della battaglia, i singoli cittadini, le associazioni di volontariato, le organizzazioni dei genitori, gli scout, le associazioni degli imprenditori agricoli, turistici e balneari, a fare fronte comune, in nome di un principio sacro come quello della tutela della Madre Terra, della quale ognuno può essere misero “amministratore” e non “tiranno” e distruttore.
 
Movimento NO TUB
Agostino Indennitate










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