Nel suo intervento i “distinguo” per le scelte di Sel
In quest’ultimissimo scorcio di legislatura (a Sava si vota il 6 e il 7 maggio), il sindaco Aldo Maggi ha nominato un altro assessore: si chiama Marco Ingrosso, è espressione dei due consiglieri ex Io Sud, ha ricevuto le deleghe alle Politiche Sociali (delle quali era titolare, sino a circa un mese fa, l’esponente del Sel, Natty Patanè).
«Non riesco ancora a comprendere come mai, in piena attività amministrativa e in maggioranza con due assessorati definiti “pesanti”, “IO Sud” abbia deciso di rompere con la maggioranza, andando a stringere patti ed alleanze con la destra» afferma Marco Ingrosso. «Mi pare che, nel bene o nel male, in questo ultimo scorcio di legislatura si dovevano raccogliere i frutti di sforzi e lotte politiche. La cosa ancora più strana è la scelta di SEL: chiede di rompere con la maggioranza se “Io Sud” non avesse fatto (a parere mio giustamente), un passo indietro; quando ciò è avvenuto, con il distacco di chi aveva indicato la via della destra come alleanza, e con il rinnovato impegno dei due consiglieri (che ora definirei ex IO Sud) a continuare l’attività amministrativa con questa maggioranza, SEL rinuncia a proseguire l’accordo e, cambiando rotta, inizia (giustamente) l’attività elettorale per le prossime elezioni. Era già tutto deciso e si cercavano i capri espiatori?».
Poi Ingrosso si presenta.
«Sono una persona onesta, soddisfatta e gratificata dalla propria vita pubblica e privata.
Sicuramente non un politico e senza “imbracature politiche”, un uomo libero di manifestare pubblicamente la volontà di fare del bene a questa società.
Per quel che riguarda la scelta che ha determinato la mia nomina ad assessore, sono stato nominato in sostituzione del buon e bravo precedente assessore del SEL, che svolgendo un lavoro onesto ed intellettuale, tanto ha dato a questo paese e, con rammarico, vado a sostituire. Presentato sia dal PD che dal gruppo ex Io Sud, nonchè dal consigliere Pennacchiotti (sicuramente persona onesta, pulita e libera), che hanno visto nella mia figura, in questo momento di schizofrenia politica, garanzia di onestà e di conoscenza nella conduzione della attività di giunta in questo residuo di legislatura, in quanto rappresentante del loro modo di vedere e considerare l’amministrazione pubblica».