Il Patto per Sava chiede la fiducia agli elettori e indica alcuni punti prioritari del programma
“Siamo felici questa sera, perché la presenza di così tante donne, uomini e giovani ci incoraggia e ci dice che stiamo procedendo sulla strada giusta”, questo, il commento a caldo del candidato sindaco, avv. Dario Iaia, che lancia una sfida ai suoi diretti concorrenti, il codice etico, primo punto del programma elettorale di Patto per Sava.
“Perché anche voi, come noi, non vi impegnate a sottoscrivere, in caso di vittoria, un codice etico, in base al quale a non assumerete decisioni o atti che potranno incrementare il vostro patrimonio personale o quello dei vostri diretti familiari?”, parte all’attacco Iaia e precisa, “non sarà perché poi, vi verrà difficile attribuire incarichi alle vostre mogli o ai vostri figli?”
E’ un discorso sulla legalità quello di Dario Iaia ed è un tema questo, che infuoca l’assemblea, apparsa attenta quando il candidato sindaco ha presentato il programma elettorale della propria squadra, parlando a braccio per circa un’ora e, terminati i posti a sedere, in tanti sono rimasti anche in piedi ad ascoltare.
Non sono mancati passaggi polemici, come le varie criticità che, secondo Iaia, hanno caratterizzato l’amministrazione Maggi, dalla gestione della macchina amministrativa a quella del sociale. Proprio quest’ultimo punto, è stato oggetto di particolare attenzione da parte del candidato.
“La cura sociale – ha precisato Iaia – riveste nel nostro programma un ruolo primario. Siamo stanchi di assistere ai soliti soprusi, vogliamo che i nostri concittadini abbiano la possibilità di vivere in maniera degna. Vogliamo essere la voce di chi non ha voce, vogliamo ridare slancio al sociale, attraverso l’associazionismo, il dialogo con le famiglie e le risorse che, se amministreremo, saranno rivolte al settore.”
Ed ancora, Dario Iaia, si è soffermato sulla cultura e sull’importanza che può rivestire in un piccolo paese come Sava.
“E’ incredibile che la nostra biblioteca sia chiusa da anni – ha tuonato Iaia – ed è vergognoso che palazzo Spagnolo Palma sia oggi occupato dall’ufficio tecnico. Il nostro primo intervento sarà, appunto, quello di riservare lo storico palazzo savese ad un utilizzo degno, come un museo dell’arte contadina. L’ufficio tecnico invece, sarà dislocato in altra sede più idonea. Lo stesso valga per alcuni uffici comunali che dovranno liberare il porticato di piazza Spagnolo Palma dove, se dovessimo vincere, nasceranno delle attività capaci di promuovere i prodotti locali.”
Uno stravolgimento pare che Iaia abbia in mente ma, sottolinea tuttavia come “si tratti di semplici interventi, fattibili per migliorare la vivibilità di ognuno.”
Nota dolente poi, sono apparse le cantine sociali.
“L’agricoltura – ha evidenziato - è sempre stata la marcia in più del nostro paese. Il fallimento delle cantine è certamente un neo, le cui responsabilità cominciano ad essere sempre più chiare e, certamente, diverse personalità del paese, dovranno darne conto ai tanti contadini che ho visto piangere, a causa di una gestione scellerata dei loro beni.”
“In tal senso – ha sottolineato Iaia – nel nostro programma, abbiamo evidenziato il ruolo di guida e di garante che l’amministrazione dovrà avere nel campo agricolo ed anche nel commercio, favorendo le iniziative ed i progetti utili a restituire il giusto slancio al settore.”
“Chiediamo ai savesi di avere fiducia nel “Patto per Sava” – ha commentato l’avv. Iaia - perché questa alleanza tra persone, prima di tutto, e poi tra movimenti politici, è stata conclusa avendo come stella polare il nostro territorio e ciò che può essere fatto per migliorarlo. Siamo convinti che si possa lavorare in maniera onesta e propositiva per il nostro paese, basta crederci. Il nostro intento è quello di indirizzare l’attenzione dei cittadini e del paese su quelle problematiche, di natura sociale e culturale, che sino ad ora sono state dimenticate. Vogliamo lavorare per realizzare un paese che sia attento prima di tutto ai più deboli, a coloro che non hanno voce ed è come se non esistessero. Una comunità in cui impera l’egoismo è una società che non ha futuro, che vive giorno per giorno, senza una prospettiva. Vorremmo modificare questo modo di concepire la politica e l’amministrazione comunale. Vorremmo essere messi alla prova rispetto alla capacità che abbiamo di riuscire a realizzare opere e servizi che lo rendano fruibile ai cittadini ed appetibile alle imprese che vi vogliono investire.”