Nel comunicato si fa riferimento allo scarso aiuto ricevuto dalla classe imprenditoriale manduriana e all’impossibilità di usufruire quotidianamente dello stadio
«Crediamo che per il nostro MANDURIA abbiamo fatto tanto. Tantissimo. Qualora avessimo commesso degli errori, riteniamo che siano stati commessi in buona fede.
Ringraziamo tutti quei pochi collaboratori che hanno permesso di portare avanti questo progetto sportivo, distrutto dal totale disinteresse della classe imprenditoriale manduriana e dalle reiterate richieste ufficiali di incontri finalizzati alla programmazione economica relativa alla corrente stagione sportiva e futura, che non hanno avuto purtroppo alcun riscontro.
Considerato, altresì, che il tessuto imprenditoriale dell'hinterland manduriano, che fa affari e trae profitto dal territorio, ha mostrato totale indifferenza, ci rendiamo conto che il calcio a MANDURIA interessa solo a noi e a pochi tifosi.
Da non sottovalutare anche gli avvenimenti accaduti presso o Stadio Comunale (con particolare riferimento a sabato 25 febbraio 2012) e l’impossibilità di usufruire quotidianamente della struttura che ci “dovrebbe” accogliere, al fine di garantire il regolare svolgimento degli allenamenti, con il conseguente adattamento presso strutture non idonee, che hanno gravato il bilancio economico della società e causato anche ripetuti e gravi infortuni alla maggior parte dei nostri tesserati, pregiudicando così gli obbiettivi prefissati ed il rendimento della squadra.
Tutte le promesse fatte fino ad oggi per trovare una soluzione a questa situazione, sono venute meno. E i ragazzi per rimanere compatti e competitivi si sono adattati a qualsiasi cosa (un grande ringraziamento va anche a loro).
Per ultimo ci preme ricordare, come questa società abbia provveduto a saldare definitivamente debiti delle precedenti gestioni, che non solo non ci competevano, ma che hanno anche inciso fatalmente sul bilancio. Debiti dimostrabili con regolari quietanze liberatorie e atti ufficiali.
Per quanto sopra, e per preservare quanto sino ad ora conseguito (secondo posto in classifica e nessun DEBITO verso organi federali ed istituzioni varie), rimettiamo il nostro mandato nelle mani del Primo Cittadino, Dott. Paolo TOMMASINO, al quale chiediamo di adoperarsi per trovare la soluzione migliore e nel più breve tempo possibile, perché il MANDURIA CALCIO, non cessi di esistere».