L’ambientalista Mimmo Carrieri ha trovato un sito in cui sono stati abbandonati 10 quintali di eternit
Ancora discariche a cielo aperto di rifiuti pericolosi, fra i quali abbandona l’eternit. Un altro di questi siti è stato localizzato dall’ambientalista Mimmo Carrieri in una contrada del Comune di Maruggio, dove sono stati ammassati quintali di eternit
«Non si può nemmeno dire che le discariche abusive a cielo aperto “spuntano come i funghi” in quanto queste, al contrario dei funghi, non hanno stagioni» è l’amaro commento di Carrieri, che ha inviato un esporto alla Guardia Forestale, che proprio l’altro ieri ha effettuato un sopralluogo. «Mio malgrado, giorno dopo giorno, mi convinco sempre più che non si finisce mai di stupirsi: quando si pensa che siano stati raggiunti certi limiti poi ci si accorge che “ai limiti non ci sono limiti”.
Nell’arco di questi miei anni di “cacciatore di discariche,” devo amaramente ammettere che ancora non mi era capitato di trovarne una come quella che mi è capitato di trovare nella contrada “Cazzizzi” di Maruggio. E non mi riferisco solo all’estensione del territorio che questa occupa in tre punti diversi, distanti pochi metri l’uno dall’altro in prossimità di ulivi secolari, oppure alla quantità di amianto che approssimativamente si aggira a circa dieci quintali, ma soprattutto al fatto che quest’amianto è “maledettamente sfibrato”.
Non si possono minimizzare situazioni pericolose per la salute pubblica e soprattutto per quella degli agricoltori, che giornalmente lavorano nei terreni adiacenti a questi “veleni silenziosi”. Tali gravi situazioni non sono solo dannose all’ambiente e all’ecosistema, perché le fibre e le polveri di “asbesto”, se inalate, sono estremamente pericolose per la salute umana.
Come definire gli “attentatori all’ambiente e alla salute pubblica? Terroristi o incoscienti? Quando, chi, e se si bonificherà questo meraviglioso paesaggio rupestre? Anche con modesti atti di elementare educazione naturalistica, si contribuisce alla conservazione della natura e alla tutela della salute di ciascuno di noi».