MARUGGIO - Oggi il Comitato Antinucleare Maruggese riflette sulla tragedia di Fukushima un anno dopo
Presso la sede di Arci Paisà sarà proiettato anche un report
Il 28 marzo del 1979 si registrò l’incidente alla centrale nucleare di Three Mile Island. Il 26 aprile del 1986 vi fu quello di Chernobyl. L’11 marzo del 2011 c’è stata invece la tragedia di Fukushima.
«All’11 marzo del 2012 possiamo affermare che è veramente tutto finito?» si chiede il Comitato Antinucleare di Maruggio, che oggi (domenica), terrà, in serata, una iniziativa in largo Umberto. Alle 18 vi sarà un’analisi sul nucleare attuale, con proiezioni e distribuzione materiali. Alle 20, nella sede del circolo Arci Paisà, sarà proiettato un report sull’incidente di Fukushima e sarà aperto un dibattito.
“La realtà incontestabile è che in tutto questo tempo non si parla più di Fukushima, delle sue conseguenze radioattive e non, della vittoria referendaria in Italia, della situazione nucleare a livello mondiale» è riportato in una nota del Comitato. «La situazione, purtroppo, non è per niente rosea, anzi è più disastrosa del previsto e del prevedibile. Il risultato è un tasso di radioattività enormemente alto. I dati ufficiali sono estremamente contraddittori fra di loro, ma ormai è sicuro che la contaminazione di radioisotopi, come lo Iodio-131, il Cesio-137, lo Stronzio-90 ed il Plutonio-239, ha superato quella della stessa Chernobyl.
Per le caratteristiche dell’incidente, per l’enorme quantità di acqua di mare utilizzata per la refrigerazione di emergenza, per il conseguente inquinamento dell’oceano, delle falde e della catena alimentare, la contaminazione radioattiva ha raggiunto un’area molto più vasta, volutamente sottostimata dal governo giapponese e da tanti altri governi, interessando ormai più continenti (Europa ed Italia compresa).
Ma di tutto questo i potenti hanno deciso che nessuno deve saperne niente. Tanto prima o poi lo si scoprirà con l’aumento di svariate patologie infiammatorie, allergiche, degenerative-sclerotiche, neoplastiche...».