Appoggia la candidatura a sindaco dell’avv. Arturo De Cataldo
«Da un idea di un gruppo di giovani è nato il movimento politico CITTA’ DI TUTTI con lo scopo di raccogliere tutti gli elettori “passivi” che vogliono occuparsi attivamente e preoccuparsi seriamente per la nostra SAVA.
Noi savesi ci troviamo per l’ennesima volta in una situazione di disagio socio-politico provocato dalle passate amministrazioni che hanno mal governato la nostra città, da qui è nato in noi il bisogno di far sentire la voce di chi è sempre stato fuori dalla politica credendo che da sola potesse migliorarsi. Non è così e abbiamo deciso di partecipare anche noi gente comune, giovani artigiani, imprenditori, insegnanti, professionisti e operai che non hanno nessun passato attivo in politica.
Il compito di coordinatore della CITTA’ DI TUTTI è stato affidato all’unanimità all’avv. Patrizia PESARE e al signor Massimo DI LEVERANO.
Massimo di Leverano, candidato alla carica di consigliere comunale nella coalizione con “Arturo De Cataldo Sindaco”: “Tutti sentiamo parlare di politica nei bar, nei luoghi di lavoro, ma sempre in termini negativi, critici e di condanna, Tutti sappiamo che la politica è diventata una vera disciplina con metodi ed obiettivi che sono lontanissimi il più delle volte dal bene comune, ecco perché vogliamo dire basta e partecipare direttamente contribuendo con le nostre idee, la nostra energia e soprattutto con il forte desiderio e la voglia di cambiare e far cambiare direzione alla nostra città. Per questo un gruppo di persone “comuni”, persone che SAVA la vivono ogni giorno nelle proprie attività, nei luoghi di incontro e di lavoro, ascoltando ogni giorno le storie dei nostri colleghi, amici, vicini di casa, tutti ormai rassegnati e non più fiduciosi che si possa anche noi SAVESI vivere in un paese normale, un paese con il verde curato, con strade e marciapiedi percorribili, con le associazioni di volontariato che ricevano i giusti aiuti dal comune, con le ville comunali degne di essere chiamate tali, ecc… Abbiamo deciso di partecipare attivamente, smettendo di essere solo elettori passivi, cittadini sfiduciati e provando a lanciare il nostro messaggio di voglia di cambiamento.
Appare assurdo che nel nostra SAVA nel 2012 si discute e si subisce la buca nella strada, il marciapiedi pieno di insidie, il gas e l’acquedotto che ancora non viene portato a servizio di quelle case che dalla periferia vengono dimenticate, di punti luce spenti, di ville comunali abbandonate e degradate, di un centro storico inesistente, di un cimitero gestito come fosse un impresa privata, di una macchina amministrativa buona solo a sfornare progetti su progetti senza che nessuno di loro veda mai attuazione.
Da qui è nata l’idea di un gruppo di giovani e meno giovani uniti da origini comuni, di quella Sava che ogni giorno è chiusa nelle proprie attività e che non ha la possibilità di uscire nella piazza San Giovanni a raccontare il bello e il cattivo dell’amministrazione, ma che dal chiuso delle proprie attività raccoglie ogni giorno il malessere e lo sconforto dei concittadini stanchi ed arrabbiati verso una classe politica che non vuole e non riesce a dare a SAVA un minimo di normalità, di decoro, di servizi, per i giovani e per i meno giovani come avviene in ogni paese limitrofo al nostro più grande o più piccolo che sia.
È quindi il desiderio di rendere SAVA decisamente più vivibile, al contrario di quanto fatto finora da tutti coloro che hanno avuto l’onore e l’onere di poter cambiare qualcosa, perché così non è stato, anzi!
L’obiettivo che ci porta ad unirci è quello di intraprendere la giusta strada verso la costruzione di qualcosa di reale, lontani dalle solite ammucchiate di persone unite sole dallo scopo fine a se stesso di vincere l’elezioni!!
Chi la politica la fa da anni, giovane o meno giovane che sia, ci dice costantemente che solo con i numeri si vince, NOI rispondiamo che chi ha vinto sinora e ancora crede di vincere solo con la sommatoria di voti, appartiene alla vecchia politica, quella comoda, quella che deve nascondersi dietro le sigle e i simboli, quella politica di chi ha già dimostrato di non costruire nulla, ma che continua a rifarsi ai quei metodi e comportamenti che confondono e che impediscono al cittadino di comprendere come stanno veramente le cose, politici che passano da una parte all’altra, che escono e che rientrano, che litigano e che troviamo sempre insieme al momento delle elezioni.
NOI diciamo basta abbiamo deciso di partecipare, di capire e di provare a cambiare!”».