martedì 26 novembre 2024


29/04/2012 11:28:20 - Salento - Attualità

Altra vittima della crisi economica: ma chi ci governa sembra avere gli occhi bendati

 
La crisi morde. La crisi uccide. E per la crisi ci si ammazza. Il bollettino di una guerra mai dichiarata. L’ultima vittima è un imprenditore giovane, giovanissimo.
Alessandro Lefons di Lizzanello aveva 31 anni, una solida famiglia alle spalle, una ragazza che presto avrebbe sposato e un’impresa edile con macchinari movimento terra. Ieri pomeriggio si è tolto la vita con la sua rivoltella. Una colpo alla tempia e l’ha fatta finita.
“Non lo faccio per farvi del male ma per mettere fine a questa storia assurda”, ha scritto su un foglio indirizzato ai suoi cari. Il disagio, gli affanni e le preoccupazioni erano legate al lavoro, ai costi dell’impresa, ai clienti (soprattutto amministrazioni pubbliche) che non pagano. La disperazione per la paura di non farcela lo ha sopraffatto: “Le cose non vanno bene nonostante gli sforzi”.
Alessandro Lefons si è suicidato ieri nel primo pomeriggio. Ha ricoverato i mezzi nel suo deposito che si trova sulla via per Lecce. Poi, a bordo della sua auto, si è diretto nelle campagne verso Castrì. Ha portato con sé la sua pistola a tamburo, una “Colt Python”, che deteneva legalmente. Poi si è infilato in una stradina, allontanandosi dalla provinciale, per non essere visto. Si è fermato davanti al muro che circonda un piccolo bosco. Ha scavalcato il muro, alto poco più di un metro e mezzo. Poi si è seduto su un masso ed ha premuto il grilletto della pistola poggiata sulla tempia destra.










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