L’intervento del presidente del circolo di Manduria del Fli, Mario Del Prete
«Il vergognoso furto al Comune di Manduria ha non solo l’amaro sapore della violazione dello Stato e dei suoi rappresentanti, ma è anche violenza verso noi stessi che allo Stato apparteniamo. Tanta incertezza sul movente, tanta sul presunto bottino. Il legame tra movente e bottino é la chiave interpretativa del misfatto. Si volevano sottrarre documenti compromettenti in particolare dall’ufficio lavori pubblici o i computer contenenti le informazioni raccolte sulle infiltrazioni mafiose? Meno probabile sembra l’ipotesi di un audace colpo dei soliti ignoti in cerca di piccoli guadagni. I Comuni sono guardati con sospetto, come luoghi d’intrallazzi e di corruzione il cui costo in Italia è stimato in circa 60 miliardi di euro all’anno, cifra prudente se si aggiungono anche le illecite transazioni di politici e impiegati di pubblici uffici con ruoli minori. Tutto ciò rende ormai improrogabile un’azione decisa contro lo sperpero di denaro pubblico per malversazioni, concussioni, appalti pilotati, incarichi e consulenze illegittime. Raccomandazioni in tal senso sono state espresse il 16 febbraio 2012 dalla Corte dei Conti, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di diversi esponenti del governo.
A Manduria è caduta l’ultima amministrazione ed è in corso un’indagine su questioni di corruttela, nepotismi e collusione con ambienti malavitosi.
Per questo motivo Futuro e Liberta per l’Italia propone l’inizio di una lotta alla corruzione all’insegna di una nuova etica politica come la maggior parte dei manduriani chiede attraverso la definitiva ricostruzione delle cause del fallimento dell’ultima amministrazione per punire chi per misfatti maggiori o meschini interessi personali ne è stato protagonista. In questa ottica il partito di Fini propone l’accettazione di alcuni vincoli non negoziabili per la presentazione delle liste. Non sarà più sufficiente avere la fedina penale intonsa, ma occorrerà superare il filtro che le prefetture utilizzano per il rilascio delle certificazioni antimafia che fanno riferimento oltre alla mancanza di precedenti o di procedimenti penali, anche ai contesti sociali e familiari. E’ altresì importante accettare di rendere pubbliche le condizioni patrimoniali dei candidati fino all'elezione e nel corso della legislatura se eletti ed escludere da ogni incarico istituzionale chi si è reso responsabile o promotore di favoritismi e nepotismi di ogni genere.
Futuro e Libertà ha sottoscritto il provvedimento votato all'unanimità dalla Commissione parlamentare Antimafia e s’impegna ad applicarlo per le proprie liste proponendolo ai possibili alleati e a tutti gli altri partiti come vera espressione di rinnovamento. Non bastano più le promesse ma é indispensabile chiarire quali forze politiche intendano mostrare ai propri elettori l'inequivocabile volontà di contrastare il malaffare, in particolare a Manduria, dove si è cercato verosimilmente di azzerare la meticolosa azione dello Stato contro associazioni affaristiche e malavitose che stanno distruggendo l’immagine di un’intera città.
L'accettazione di questo nuovo codice etico darebbe un segnale forte all'elettorato che troppo spesso ha visto disattendere i buoni propositi della politica. A fronte di ciò che accade, Manduria non può che autoregolamentarsi in attesa che il Parlamento approvi le nuove norme anticorruzione.
L'attuazione di questi indirizzi politici assume un significato ancora più importante proprio in periodo elettorale quando può nascere per la conquista dei voti e dei seggi, la collusione tra illegalità e mondo politico. Occorre far maturare la consapevolezza della forza dell’elettore che può fare giustizia, quando capirà che quegli accordi sono solo a suo danno. I partiti tutti devono superare quel limite opportunistico che li tiene spesso soggiogati alla quantità del consenso a scapito della qualità per interrompere il sistema consolidato del voto di scambio e del ricatto per vantaggi personali o di amici degli amici.
Occorre ricordare che la cosiddetta “Seconda Repubblica” non è nata solo dalle macerie di tangentopoli, ma è stata il frutto della netta presa di coscienza degli italiani di dover pagare con le proprie tasche la manovra finanziaria “lacrime e sangue” imposta da Giuliano Amato per colpa di furti, corruttele ed inettitudine. Oggi ci ritroviamo nella stessa situazione, con una finanziaria pesante da pagare ed una disoccupazione tra le più alte del mondo. Il tutto frutto di incompetenza, onerose gestioni degli interessi pubblici e corruzione dilagante dai livelli più alti a quelli più bassi.
La sfida sta tutta nella capacità di comprensione e di autodifesa dell’elettorato che deve riappropriarsi dei propri diritti oscurati da false promesse che oggi lo costringono a pagare tasse salatissime e vivere in una condizione di povertà sempre più umiliante ed ingiusta».
Mario Del Prete
presidente del circolo Fli di Manduria