Ma ora il secondo posto è aritmeticamente sicuro
CAROVIGNO-MANDURIA 1-1
CAROVIGNO: Termite, Rizzo, Mourathidis, Lanzillotti, Schena, Toscano, Carlucci (93' Valente), Laterza, Beltrame, Miccoli, Barnaba. A disposizione: Spina, Dipresa, De Simone, Pulpito. Allenatore: MNaggipinto
MANDURIA: Fiorentino, Calò, Coccioli, Nazaro (61' Mancuso), De Florio, Ferrara, Blé, Cocciolo, Peluso, Perlangeli (84' Paticchio), Scala. A disposizione: Quitti, Spadavecchia, Dell'aquila, D'alconzo, Marchi. Allenatore: Passariello
ARBITRO: Politi di Lecce
MARCATORI: 72' Perlangeli (MAN) e 96' Beltrame (CAR)
AMMONITI: Schena (CAR) e Scala (MAN)
ANGOLI: 2 – 1 per il Carovigno
SPETTATORI: 400 circa con rappresentanza ospite
RECUPERO: st
CAROVIGNO - La penultima giornata della stagione regolare regala la matematica certezza del secondo posto al Manduria, pur disputando una gara nervosa, frutto del clima non proprio tranquillo che l’ha preceduta e che ne ha caratterizzato il secondo tempo.
I sette minuti di recupero decretati dal direttore di gara, Politi di Lecce, ne sono ampia testimonianza, essendo stati stabiliti a seguito dell’interruzione della gara per intemperanze, veramente immotivate, del pubblico locale e di qualche dirigente della società ospitante che, appreso del doppio vantaggio del San Vito dei Normanni ad Otranto, quasi contemporaneo al gol del vantaggio del Manduria, ha cominciato ad inveire nei confronti dei sostenitori e dei dirigenti del Manduria, presenti sulle tribune, che tranquillamente guardavano la partita.
La posta in palio, troppo alta per il Carovigno, costretto a vincere per cercare di uscire dalle sabbie mobili della classifica, non favorisce lo spettacolo. I lanci lunghi dalle retrovie sono facile preda delle difese, mentre la costruzione del gioco avviene per lo più sulle fasce.
Il Manduria si rende pericoloso al
Nelle fila del Carovigno uno dei migliori è il numero dieci Miccoli, sgusciante tra le linee, il quale fa letteralmente impazzire, a turno, Coccioli e De Florio, che faticano a contenerne le iniziative.
Il numero dieci dei locali prima ci prova al
Beltrame va sugli scudi, invece, al minuto 35, con un inserimento dalla sinistra che mette fuori causa Calò e con una conclusione sul secondo palo, abilmente bloccata da Fiorentino in tuffo sulla propria sinistra.
Il finale di tempo è del Manduria, con un angolo battuto da Perlangeli con palla in area sulla quale manca il tocco sotto rete Blé, in prima battuta, mentre Peluso, in seconda, manda la sfera alta.
La ripresa si apre con Barnaba che, dopo soli due giri di lancette, impegna severamente Fiorentino, con un tocco sotto rete sul primo palo, chiamandolo alla ribattuta, sulla quale Beltrame tenta il tap-in vincente ma la palla va alta.
Il Manduria prova a rendersi pericoloso dalle fasce, ma, sempre su azione di rimessa, il
Carovigno al
Al minuto
Il gol è una mazzata per il Carovigno che ormai raggiunge la consapevolezza di doversi giocare il tutto per tutto per la permanenza agli spareggi salvezza e il pubblico, di sicuro, non gli dà una mano, generando delle intemperanze veramente lontane dall’accoglienza invece ricevuta nella gara d’andata al “Dimitri” di Manduria.
La terna arbitrale fatica a tenere in pugno la partita e Politi ordina una sospensione in attesa che il clima, nella tribuna centrale, torni sereno.
Alla ripresa, i giocatori di casa arrancano sul pallone e vengono avanti più per forza d’inerzia che per reale convinzione dei propri mezzi.
Su azione d’angolo, in pieno recupero, giunge l'inutile pari per il Carovigno.
Corre il minuto 96 quando un cross dalla sinistra viene a fatica rinviato dalla difesa biancoverde, per una prima volta. La confusione in area del Manduria è notevole e un'incertezza nel rinvio è fatale, con la deviazione sotto rete di Beltrame che trova l’insperato pari, con un tiro che finisce sul secondo palo, con l’incolpevole Fiorentino battuto.
Al rientro negli spogliatoi il clima continua ad esser teso, con i due direttori sportivi, l'esperto Sisinni del Manduria e Pulpito del Carovigno, che si rendono protagonisti di un acceso diverbio, per fortuna sedato dai presenti, componenti di entrambe le parti in causa.
Resta, in ogni caso, l’amaro in bocca non tanto per il risultato, quanto per lo spettacolo offerto da chi non fa parte dei veri protagonisti in campo, vale a dire i calciatori.
Di sicuro, in questi casi, un po' di buon senso siamo sicuri che non farebbe male ad alcuno, specie quando a vedere le partite di calcio ci vanno intere famiglie che, per quello visto oggi, con molta probabilità non frequenteranno gli stadi per molto tempo.
GIOVANNI GULLI
Addetto stampa U.G. MANDURIA SPORT