… e auspica un chiarimento all’interno di tutto il centrosinistra
Dario Iaia continua il proprio cammino senza alcun apparentamento. Giuseppe Bellocchi auspica, invece, un chiarimento con le forze del centrosinistra che hanno sostenuto, nella prima tornata, la candidatura di Ivano De Cataldo.
In pochi giorni (entro domenica prossima) i due schieramenti dovranno comunicare ufficialmente eventuali apparentamenti. Ma l’ipotesi al momento sembra remota: con un apparentamento, infatti, rientrerebbe in gioco l’elezione di candidati ora esclusi, mentre sarebbero penalizzati alcuni dei candidati che hanno sostenuto in prima battuta o Iaia o Bellocchi.
«Andiamo avanti senza apparentamenti» ha annunciato, già lunedì sera, Iaia.
Bellocchi, rinfrancato da un successo che a lungo, lunedì pomeriggio, sembrava impossibile, analizza a caldo il voto.
«E’ stata una bella battaglia. Si sapeva che l’unico posto realmente alla portata era quello del ballottaggio alle spalle di Iaia. Inizialmente il vento non sembrava spirare a nostro favore. Non abbiamo però mai perso le speranze e, alla fine, è arrivato il giusto premio al nostro impegno».
Iaia contro Bellocchi: una sfida nella quale risulterà decisivo l’orientamento dell’elettorato che, nel primo turno, ha votato per Arturo Decataldo e Ivano De Cataldo.
«Si ripartirà da zero» commenta Bellocchi. «Ritengo che sarà necessario cercare di recuperare il dialogo con i partiti di centrosinistra che hanno sostenuto la candidatura di Ivano De Cataldo. Sarà fondamentale l’unione del centrosinistra per essere credibili nel duello con Dario Iaia. Cosa temo? Sicuramente l’astensionismo e la frammentazione dei voti della sinistra. Già nel primo turno, numerosi elettori del Pd hanno probabilmente votato lista e candidato a consigliere del partito, e, poi, optato per Ivano De Cataldo, ritenendolo idealmente ancora appartenente a questo partito. Non si spiegherebbe, altrimenti, lo scarto negativo fra voti di lista e voti personali per me, e positivo invece per Ivano Decataldo».
Proprio questo voto disgiunto (che ha penalizzato anche Arturo Decataldo), poteva costare molto caro alla coalizione composta da Pd, Noi Centro e Psi.
L’altra variabile è costituita dagli elettori di centrodestra di Arturo Decataldo: dove confluiranno i quasi 2.000 voti dello schieramento?
Archiviato, quindi, il primo turno, Sava è già proiettata verso il ballottaggio. Iaia sembrerebbe favorito. Ma senza la spinta dei candidati di ben cinque liste, la contesa potrebbe rivelarsi un po’ più equilibrata rispetto a quella del primo turno.