L’intervento di Cecilia De Bartholomaeis
«Il risultato delle recenti amministrative ha confermato in maniera eclatante un dato che ormai si poteva registrare da tempo: la maggior parte degli Italiani reclama a gran voce un rinnovamento della politica, ad ogni livello, che ci porti fuori da questa palude, fuori da questo sistema di potere che gestisce la cosa pubblica come se fosse cosa propria, che pervade ogni fibra dell’economia e della società, sfruttandone le risorse per perpetuare se stesso.
E mentre un Parlamento di nominati, che nessuno si sognerebbe di rieleggere, cincischia intorno ad una riforma elettorale che in realtà nessuno di loro vuole, cresce nel paese il rigetto per i professionisti della politica, che, a torto o a ragione, vengono accomunati tutti nella stessa cricca: quella di chi bada solo a conservare i propri privilegi. Si spiega così il grande successo elettorale dei cosiddetti Grillini (non al Sud, per carità), dovuto al loro autorappresentarsi come l’unica e vera espressione della società civile, che spazza via un ceto politico irrimediabilmente corrotto e si insedia, “manu militari”, nelle stanze dei bottoni.
In realtà, anche tra le forze presenti nel panorama politico italiano, c’è chi un processo di rinnovamento lo ha iniziato da tempo, ma di cui pochi hanno avuto sentore perché avvenuto lontano dai clamori mediatici, grazie ad un servizio radiotelevisivo lottizzato e del tutto sottomesso ai partiti dominanti, per il quale ciò che accade al di fuori del cerchio magico Alfano-Bersani-Casini-Di Pietro- Vendola semplicemente non esiste. E viene attuato, questo rinnovamento, senza arrecare offesa a nessuno sul piano personale, senza usare il turpiloquio, senza vilipendere lo Stato paragonandolo alla mafia, senza parole destabilizzanti verso le istituzioni democratiche. Si sta parlando di quel processo che ha portato il Partito dei Verdi a dare vita alla Federazione degli “Ecologisti e Reti Civiche”, nel quale esso è confluito alla pari, cioè con pari dignità e uguali poteri decisionali, con decine di associazioni e movimenti civici di tutta Italia, che da sempre operano nel sociale , rappresentandone più che degnamente le istanze di legalità, equità, ecologismo, impegno civile. Sono queste forze genuine, vive e vitali che hanno dato vita alle cinque liste civiche che hanno voluto e supportato la candidatura a sindaco di Angelo Bonelli nelle amministrative di Taranto e che, alla loro prima prova elettorale, hanno conseguito il risultato più che lusinghiero del 12%. Frutto, questo risultato, della sinergia tra un partito che (grazie alla volontà del segretario provinciale dei Verdi, Gregorio Mariggiò) ha inteso modificare profondamente il proprio ruolo e un associazionismo che ha voluto e saputo discernere il veicolo più consono con cui traghettarsi verso un più diretta assunzione dei poteri decisionali, attraverso i quali incidere più significativamente nella realtà di una città così problematica come Taranto».
Cecilia De Bartholomaeis