Colpite al cuore tutte le istituzioni
Sono passate appena ventiquattro ore dal tragico attentato all’istituto Morvillo-Falcone, proprio di fronte al palazzo di Giustizia di Brindisi e ad una scuola elementare delle 7.45 di ieri 19 maggio.
L’attentato è costato la vita alla sedicenne di Mesagne Melissa Bassi, che si trovava proprio vicino al cassonetto della raccolta differenziata in cui erano state posizionate le tre bombolette di GPL a timer e detonatore. La deflagrazione ha colpito 10 ragazzi complessivamente giunti al solito orario, come ogni mattina, con il pullman proveniente da Mesagne e altre zone limitrofe per la consueta giornata scolastica, in quest’ultima coda di anno scolastico che nelle scuole superiori tradizionalmente già conta i primi ritiri, causa preparazione esami di stato.
Oltre la già ricordata vittima, è grave Veronica Capodieci, l’amica del cuore di Melissa, la prima ad aver dato l’allarme sul tragico stato della compagna nonostante fosse lei stessa in gravi condizioni, attualmente ricoverata presso il Vito Fazi di Lecce, dopo i tre intereventi di ieri alle gambe, all’addome e ai polmoni all'ospedale di Brindisi, e mentre gli altri ragazzi appunto 10, sono stati ricoverati presso il reparto grandi ustionati del Perrino di Brindisi. Cinque altri dimessi, per ferite tra il 10 ed il 40% sul corpo, mentre altri sono stati sottoposti a controlli a seguito delle conseguenze della deflagrazione che ne aveva compromesso l’udito.
Ancora sconosciute le cause del deprecabile gesto, condannato da tutto il mondo, e allo stato attuale senza rivendicazioni. Al vaglio degli inquirenti tutte le ipotesi: all’inizio si pensava al gesto di un folle per motivi passionali, da subito scartata; poi si è pensato alla pista del terrorismo organizzato pensando alle dinamiche dell’attentato da subito analizzato dai reparti speciali delle forze dell’ordine come i Ris alla ricerca di ogni indizio utile e scovare i colpevoli.
Per il momento, la pista più accreditata è quelle che considerata la matrice mafiosa dell’attentato, a vent’anni dalla stage di Capaci in cui persero la vita il Giudice Falcone e della moglie, Giudice Morvillo, a cui era dedicato l'istituto teatro del crimine, se si pensa che proprio ieri davanti alla scuola sarebbe dovuta passare la carovana internazionale antimafia dell’Associazione Libera fondata da don Luigi Ciotti, per dire basta alle stragi di mafia, intenzione peraltro subito smentita da quanto è accaduto ieri. Unanime il cordoglio della comunità internazionale: il presidente del Consiglio, Mario Monti in visita negli Stati Uniti, la segreteria Vaticana, e del mondo politico di casa nostra rappresentato dal Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo e dell'Interno Annamaria Cancellieri, giunti sui luoghi dell’attentato per portare alla famiglia della vittima, alla scuola, agli studenti ed alla città di Brindisi in stato di choc, la vicinanza delle istituzioni “Colpite al cuore ....” ha detto il Ministro Profumo, mentre il neo sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, il procuratore Antimafia Pietro Grasso, ed i massimi vertici investigativi mondiali hanno chiesto agli attentatori di “Lasciare stare i ragazzi”, rimarcando la ferocia e la vigliaccheria del gesto di ieri, che pone in discussione la sicurezza delle nostre scuole, che da oggi sono rivoltate come un calzino, per permettere a studenti, genitori e docenti di riprendere regolarmente le lezioni e riappropriarsi di una relativa serenità in nome delle piccole Melissa, figlia unica di padre piastrellista e madre casalinga, affascinata dalla moda e giunta con anticipo a scuola per preparare la sfilata prevista per la serata, mentre si recava al suo appuntamento con la morte.
Cortei in tutta Italia per ricordare Melissa, tutta la cittadinanza in piazza con il Vescovo ed il sindaco, insieme alla carovana antomafia, stessa declinazione in tutta la Puglia e l’Italia intera, dichiarati tre giorni di lutto nazionale, voluti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sconcertato dall’accaduto e solerte quando ha chiesto agli investigatori di fare rapidamente luce sull’attentato assicurando ai responsabili alla giustizia, per i quali si profila l’ergastolo per direttissima vista la gravità del crimine commesso.
Intanto, domani, in tutte le scuole italiane verrà ricordata la piccola Melissa, morta per inseguire il suo sogno, la cui immagine popola il desolato e sconsolato mondo dei social network e dei nostri paesi, per lei che non aveva grilli per la testa se non quella passione che la costringeva, ogni giorno, a rincorrere il glamour della moda.
Mimmo Palummieri