La reazione ferma dei brindisini e di tutte le istituzioni italiane
Tutt’altro che un week-end tranquillo quello non ancora trascorso, tra il terremoto che ha colpito Bologna, con uno sciame sismico pienamente attivo, e l’attentato all’istituto Morvillo-Falcone di Brindisi che ha causato la morte della sedicenne Melissa Bassi di Mesagne e che costringe una delle due sorelle Capodieci, Veronica a lottare tra la vita e la morte, mentre l’altra è ancora ricoverata presso l’ospedale Perrino di Brindisi.
Emergono i primi particolari sulle indagini illustrate ieri nel corso di una conferenza stampa a Brindisi da parte dei vertici istituzionali ed investigativi. Sembrerebbe che l’attentato sia stato provocato da mitomane arrabbiato con il mondo tanto da decidere a farsi giustizia da sé, competente in fatto di preparazione di ordigni su scala fai da te, azionati non con un timer, ma con un detonatore a distanza dotato di telecomando, ripreso da una telecamere che è collocata nei pressi del Palazzo di Giustizia di Brindisi, di fronte al quale si trova la scuola oggetto dell’attentato.
Sembrerebbe che la deflagrazione potesse essere stata prevista in tempi diversi da quelli in cui poi è avvenuta e che avrebbe fatto cambiare idea al criminale all’ultimo momento quando pensava che il suo gesto vile potesse fare più eco. Non dunque la mafia locale o nazionale che agirebbe in forme, mezzi e dinamiche diverse da quelle usate l’altro ieri e comunque fedele a quelle leggi che vietano anche ai peggiori criminali di agire passando attraverso i ragazzini.
Intanto, ieri mattina, si è tenuta nella Chiesa Matrice di Mesagne una messa in memoria di Melissa a cui ha partecipato il padre, stordito dagli avvenimenti che, nello stesso tempo, perde l’unica figlia e deve preoccuparsi della moglie ricoverata presso l’ospedale di Mesagne, a causa di un malore che l’ha colta dopo aver saputo la notizia tragica della morte di Melissa.
La Messa è stata celebrata da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che ha fermato la sua Carovana Internazionale Antimafia per il ventennale dalla morte dei Giudici Falcone, Borsellino, Morvillo e delle loro scorte proprio a Mesagne per rendere un saluto alla giovane vittima per la quale è stato proclamato il lutto cittadino, tre giorni di lutto nazionale voluti dal nostro Presidente della Repubblica.
Sulla base dell’identikit tracciato dalle riprese delle telecamere, e grazie ai rilievi effettuati dai reparti speciali dei Ris davanti alla scuola, si è circoscritto anche il tipo dei contenitori GPL che hanno causato la deflagrazione, tanto da costringere le forze dell’ordine ad operare le prime persecuzioni per saperne di più dell’attentatore ed è stato ascoltato un ex agente dell’Aeronautica esperto di ordigni, per ora solo ascoltato dagli inquirenti e sul quale non grava alcun sospetto o procedimento giudiziario, nonostante tutto lasci pensare che la pista seguita dalle indagini preferisca l’ipotesi del singolo che non quella di un gruppo organizzato.
Oggi momenti di silenzio in tutte le scuole d’Italia per ricordare Melissa, per dare coraggio a Veronica ed alle dieci ragazze ancora in ospedale.
Mimmo Palummieri