Presente anche il presidente del Consiglio, Mario Monti
Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di stato tributati a Melissa Bassi nella Chiesa Madre di Mesagne, la giovane sedicenne morta lo scorso sabato alle 7.45 davanti all’istituto Morvillo-Falcone di Brindisi a seguito di un attentato provocato ad un telecomando a distanza, azionato probabilmente da un mitomane.
Il probabile responsabile (ripreso da alcune telecamere situate nella zona dell’attentato nel quale sono rimaste ferite 10 ragazze tutte di Mesagne, tra le quali la più grave, Veronica Capodieci ancora in prognosi riservata presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce), ha fatto esplodere tre bombolette di gpl fabbricate per sua stessa mano.
Ai funerali erano presente le massime autorità nazionali e locali in rappresentanza dello Stato per la gravità dell'atto che colpisce al cuore il mondo della scuola. Ha partecipato il presidente del Consiglio Mario Monti, che ha anticipato il ritorno in Italia a seguito dell’accaduto, il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, l’onorevole D’Alema, i ministri Cancellieri, Profumo e Severino, i sindaci della provincia di Brindisi, tra i quali Mimmo Consales neosindaco della città colpita, il sindaco di Mesagne ed altri di altri province, don Ciotti, ed altri illustri ospiti che hanno voluto stringersi intorno al papà di Melissa, distrutto da dolore, che stringeva una foto della figlia, mentre la moglie sedata, resta ricoverata nell’ospedale di Mesagne, e non se l’è sentita di partecipare alle esequie.
La Messa è stata celebrata dal Vescovo di Brindisi, mons. Talucci, accompagnato dal presbiterio diocesano, il quale ha avuto parole di grande conforto per la famiglia e per la scuola, per gli amici di Melissa e per le altre vittime, ma anche parole di giustizia rivolte ai responsabili riguardo al loro pentimento, mentre durante le celebrazioni varie agenzie battevano le notizie, poi smentite, dell’arresto dell’uomo delle telecamere del quale comunque è stato verificato l’alibi, dopo essere stato ascoltato.
Erano presenti gli amici di classe e i professori della ragazza, giunti da Brindisi con un pullman alle 15.30, che in mattinata avevano partecipato ad un’assemblea presso il liceo Majorana per parlare del valore della legalità a vent’anni dalla morte dei Giudici Falcone e Borsellino. A loro sono state affidate le preghiere dei fedeli nelle quali hanno chiesto che non si spengano i riflettori sulla vicenda di Melissa, come spesso accade dopo la fase della profonda commozione.
“Un’intera comunità composta ed ordinata” ha detto il presidente Mario Monti, che avuto parole di conforto per l’intero paese segnato dal dolore e che la sera prima si era raccolto in una sofferta veglia di preghiera per la ragazza, muto all’arrivo della bara bianca, quanto segnato dalla sofferenza nei lunghi applausi che hanno accompagnato Melissa verso il cimitero della città dove riposerà, speriamo in pace, mentre la giustizia farà il suo corso.
All’esterno tutti i segni del lutto cittadino voluto dal presidente Giorgio Napolitano e dei sindaci di Brindisi: corone di fiori, serrande abbassate, bandiere a mezz’asta, manifesti ovunque, davanzali di lenzuola bianche e fiori ovunque come chiesto dal sindaco Consales, il viola dominante nella celebrazione....
L’ultimo intervento, prima delle benedizione finale è stato lasciato ad un rappresentante del Comune di Mesagne, che, oltre a ringraziare tutti a nome della famiglia Bassi, si è rivolto all’aguzzino dicendo che il suo gesto “non ha spento l’amore della famiglia per Melissa sapendo che non c’è stata persona che non ne abbia pronunciato il nome, quanto almeno abbia maledetto il suo....”, intervento segnato da un lungo applauso mentre l’uscita dalla chiesa riservava il solenne saluto della città alla sua bambina.
Parola alla giustizia, che già si era resa protagonista di un vertice straordinario in Procura alla presenza di vari Ministri e del Procuratore Dinapoli che hanno fatto il punto sulle indagini che continuano senza sosta per assicurare alla giustizia il colpevole, mentre non si esclude alcuna pista, sinanche quella di matrice mafiosa, per quanto la Procura di Brindisi non ravveda nell’attentato il modus operandi delle cosche mafiose, peraltro lontane dal clima di terrore di vent’anni fa per la guerriglia armata degli esponenti della Sacra Corona Unita.
Speriamo solo che il nome di Melissa non si aggiunga ai dimenticati illustri.
Mimmo Palummieri