«L’esperienza di Arturo De Cataldo, che ha lambito il ballottaggio, rappresenta un importante segnale di rinnovamento del PdL»
«Il PdL jonico tutto deve dire grazie a Arturo De Cataldo per essersi candidato a sindaco di Sava nelle ultime elezioni amministrative, dimostrando un eccezionale “senso di Appartenenza” al Popolo della Libertà.
Grazie ai suoi sforzi e a quelli dei tanti candidati delle quattro liste che lo hanno sostenuto, il PdL di Sava ha conquistato un lusinghiero 11,58% che ha portato all’elezione di due consiglieri comunali, lo stesso Arturo De Cataldo e Graziano De Mauro.
Quattro liste in cui, per la prima volta in assoluto, si sono cimentati nell’agone elettorale tantissimi giovani, uomini e donne che si sono avvicinati per la prima volta alla Politica, quella con la P maiuscola: a loro va un mio personale ringraziamento per essersi spesi senza risparmio in questa campagna elettorale e, soprattutto, l’invito a continuare questa loro meravigliosa esperienza rendendo vivo e pulsante il PdL di Sava, una importante realtà del versante orientale della provincia jonica.
L’esperienza di Arturo De Cataldo, che ha lambito il ballottaggio, rappresenta un importante segnale di rinnovamento del PdL che dovrebbe essere preso ad esempio da tutte le realtà del nostro Territorio.
Attorno a un giovane brillante con tante qualità, un professionista affermato, si costruisce una squadra in grado di aggregare nuovi simpatizzanti ed iscritti che apportano il loro entusiasmo e le loro energie al PdL. Sono certo che da questa loro esperienza elettorale, è nato un nuovo cammino che porterà il PdL di Sava ad affermarsi sulla scena politica del loro comune e, inoltre, a dare un prezioso contributo a quel rinnovamento sostanziale che tutti dovremo realizzare nel PdL jonico.
Un ultimo ringraziamento, particolarmente sentito, va a Ninì De Cataldo, padre di Arturo, storica figura della Politica di terra jonica e componente della direzione provinciale del PdL, per aver voluto passare il testimone al figlio in un momento politicamente difficile: anche lui ha così dimostrato un senso di appartenenza al Partito che ben pochi possono vantare. È da esempi come questi che dobbiamo ripartire per ricostruire il PdL tarantino, e non certo da quelli di ondivaghi di personaggi che, in base alle convenienze del momento, cambiano disinvoltamente partiti e casacche».
Arnaldo Sala