domenica 24 novembre 2024


12/05/2009 22:10:40 - Manduria - Politica

Bordate del consigliere comunale Luigi Morgante verso Antonio Calò e Pietro Franzoso

 
«Storicamente, tutti i politici non locali, di ogni collocazione, hanno sempre raccolto voti da Manduria, senza però lasciare traccia e ricadute tangibili sul nostro territorio. Ma nell’ultimo decennio, “altri” politici non locali non solo hanno saccheggiato elettoralmente la nostra Manduria, ma hanno anche deciso di interferire sulle scelte politiche della nostra città».
Nel PdL manduriano continuano le lotte intestine: da una parte un gruppo sostanzioso di consiglieri comunali che sono fortemente determinati a non lasciare più spazi per interferenze nelle questioni manduriane di politici non locali (e che sosteranno la candidatura nell’Alleanza di Centro di Nicola Becci nel collegio Manduria 1 delle Provinciali); dall’altra coloro che sono vicini all’on. Franzoso (e che sosteranno la candidatura nel PdL di Gregorio Capogrosso nello stesso collegio).
«Antonio Calò sindaco è l’esempio tangibile dell’ingerenza di queste scelte e gli elettori manduriani ricordano come quell’Amministrazione, di cui io stesso ho fatto parte, si sia caratterizzata per le scelte scellerate dello stesso sindaco Calò, che, di fatto, hanno creato una paralisi amministrativa, tanto da essere sfiduciato» sostiene il consigliere comunale del PdL, Luigi Morgante. «Un sindaco come Calò aveva dalla sua parte nella passata Amministrazione 22 consiglieri comunali su un plenum di 31, ma è stato mandato a casa. E nessuno di quei politici non locali è intervenuto per salvarlo. Così come Franzoso non ebbe remore a svenderlo, non candidandolo come sindaco nelle successive amministrative perse del 2005. Comunali in cui Manduria bocciò elettoralmente lo stesso Antonio Calò, che fu costretto ad un ricorso al Tar per conquistare l’ultimo seggio utile».
Poi Morgante entra nel merito dell’ultima contesa.
«Ben sei consiglieri comunali hanno espresso un giudizio, scegliendo come candidato Becci e motivando questa scelta sia perché egli è stato il consigliere più suffragato alle scorse elezioni Amministrative e soprattutto perché è l’unico che possa controbattere l’attuale sindaco e candidato provinciale Massaro ad Uggiano. Motivazioni queste, forse, non gradite e non abbastanza esaustive per l’on. Franzoso, che ha voluto fortemente imporre alla maggioranza del gruppo consiliare la sua decisione di candidare un uomo di propria fiducia. Questa assenza di confronto da parte dell’on Franzoso ha portato il gruppo consiliare ad una inevitabile scelta di dover difendere il proprio territorio. L’attuale classe politica vuole essere l’artefice del destino della nostra città con un unico scopo: “Un progetto per Manduria realizzato da manduriani”.
Secondo Luigi Morgante, ancora, questo «progetto deve necessariamente guardare, subito dopo questa competizione Provinciale, a tutti coloro che sono nel centro-destra e che per le stesse ragioni sono usciti dall’allora Forza Italia e che insieme a noi vogliono difendere le scelte mandriane, ma soprattutto vogliano, insieme a noi, scrivere la storia di Manduria, essendo orgogliosi di avere una coscienza politica in cui Manduria viene prima di tutto.
Con questa sola motivazione, una coscienza politica che non è solo riconducibile a sei consiglieri comunali (Morgante, Becci, Briganti, Puglia, Selvaggi, Maggi), ha fatto una scelta di candidare Becci e Briganti nella lista Alleanza di Centro con Berlusconi Presidente solo per queste elezioni Provinciali. Scelta con la quale si vuole dire no all’ingerenza nelle decisioni da parte dell’on. Franzoso.
Un’ultima considerazione su questo abilissimo e potentissimo politico che suscita anche la mia più sincera simpatia: non capisco il motivo per il quale vuole sempre imporre politicamente uomini riconducibili a lui, perché lui, soprattutto in questo versante provinciale (quello per essere più chiari che va da Lizzano a San Marzano ad Avetrana) ha sempre inciso.
L’on. Franzoso mi permetterà un suggerimento, senza incorrere ad una risposta da qualche portantino del partito:  non ostacolare questa nuova classe politica a Manduria anche perché la battaglia politica ci vede con obiettivo comune, quello di dover vincere la competizione Provinciale con Domenico Rana, senza così innescare polemiche inutili e personali, tenendo a bada il suo entourage e senza volerlo sfidare in una lotta impari, visto che io, essendo un neofita della politica, ho da vivere solo il presente e costruire il mio futuro».










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