«Abbiamo richiesto ed ottenuto di svincolare l’ospedale di Grottaglie da quello di Manduria per accorparlo al “SS. Annunziata” di Taranto»
“Mi spiace dover polemizzare con chi si autodefinisce portavoce del Comitato per la Difesa dell’ospedale “San Marco” che, inopinatamente introduce in questo delicato momento, elementi di divisione tra i protagonisti della lotta per la salvaguardia dell’ospedale San Marco.”
A dichiararlo è Francesco Donatelli, Consigliere Comunale del Partito Democratico.
“La forza e la determinazione – continua Donatelli - messe in campo dalla straordinaria opera del “Comitato per la difesa dell’ospedale San Marco” e del Comitato “Medici per San Ciro” è stata determinante perché ha affiancato e sostenuto l’azione delle istituzioni. Il mantenere ferma questa sinergica azione del movimento dei cittadini con le istituzioni ha fatto registrare risultati che, forse, qualcuno ha dimenticato. Basti pensare che, fino a poche settimane fa, il pericolo concreto era la CHIUSURA dell’ospedale “San Marco” sulla base di una continua azione operata “scientificamente” dall’ASL Taranto tesa a depotenziare l’ospedale di Grottaglie a favore di quello di Manduria che ha avuto come strumento la delibera 713 del 4 marzo 2011 a firma del Direttore Generale della ASL tarantina.
L’intelligente lavoro istituzioni-comitati ha prodotto uno straordinario risultato scaturito dal percorso unitario, prima nella Commissione Consiliare “Politiche sociali” e poi nella seduta monotematica del Consiglio Comunale del 21 settembre 2011 nella quale tutti i consiglieri regionali hanno sottoscritto la rimodulazione dei 101 posti letti assegnati al nosocomio Grottaglie. Analogo risultato è stato poi ribadito nella seduta del Consiglio Comunale del 28 novembre scorso relativamente all’attuazione dell’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 sull’individuazione dei “Punti Nascita”.
Infine dalla seduta del 17 maggio scorso della terza Commissione Consiliare, alla presenza del Sindaco e del Direttore Generale della ASL nella quale sono stati fissati due punti fermi:
1. L’Ospedale “San Marco” non si chiude e si mantengono fermi i 101 posti letto;
2. Abbiamo richiesto ed ottenuto di svincolare l’ospedale di Grottaglie da quello di Manduria per accorparlo al “SS. Annunziata” di Taranto, ottenendo un doppio risultato: la fine di una “guerra tra poveri” che vedeva soccombere Grottaglie e far esercitare al Reparto Ostetricia-ginecologia una funzione di filtro con l’ospedale di Taranto creando le premesse per salvare il “punto nascita” che dovrà decidere la Regione.
Ora bisogna affrontare la novità della seconda fase del Piano di rientro che, a prima vista, sembra gratificare Grottaglie aumentando i posti letto a 124. In realtà è un grosso passo indietro perché chiude la possibilità del “punto nascita”, si ritorna al “Day Service” per Chirurgia (H12) e destina a cronicario il futuro dell’ospedale.
Su questo bisogna lavorare in maniera intelligente e, soprattutto, unitariamente. Il fatto che diverse forze politiche e movimenti abbiano gettato l’allarme è un fatto positivo perché, finalmente, c’è la consapevolezza che altri soggetti politici che operano a Bari e a Roma, stanno operando una sorte di lobbismo nei confronti della Regione che danneggia esclusivamente Grottaglie.
Allora consentitemi un appello: evitiamo fughe in avanti, attestati di primogenitura delle azioni, recriminazioni generiche contro le forze politiche e lavoriamo con urgenza a costruire una grande mobilitazione di massa che faccia capire che ognuno deve fare il proprio mestiere senza invasioni di campo: il Direttore Generale esplichi il suo mandato senza interferire nelle decisioni politiche, i consiglieri regionali sono chiamati alla coerenza con quanto sottoscritto nel Consiglio Comunale del 21 settembre scorso e a rappresentare tutto il territorio provinciale senza campanilismi, il Sindaco di Grottaglie raccolga le istanze popolari rappresentate dai Comitati dei cittadini e, condividendole con i colleghi del Distretto, le faccia diventare scelte istituzionali da farli approvare dalla Conferenza dei Sindaci e dalla Regione.
Sono convinto – conclude Donatelli - che in questo modo, evitando inutili divisioni, nel rinnovato clima unitario, i Comitati dei cittadini (come hanno sempre fatto) continueranno ad affiancare le istituzioni a difesa delle ragioni della nostra comunità.”