domenica 24 novembre 2024


16/05/2009 19:41:46 - Manduria - Politica

«E’ molto strano che nessuno ne parla più…»

 
«I partiti impegnati nella campagna elettorale per le Provinciali prendano posizione sul progetto del depuratore consortile che prevede lo scarico a mare, anche se non più in battigia».
Ad intervenire, su questo problema che ha mobilitato anche le comunità di Avetrana e Maruggio, è un ex sindaco di Manduria, l’ing. Antonio Curri.
«Il territorio manduriano rimane quello su cui si può intervenire come si vuole, applicando il famoso principio edonistico del “minimo sforzo, massimo rendimento!» sostiene l’ing. Curri. «E’ questo il rischio che si corre col progetto del depuratore consortile, ubicato in località Specchiarica. Ma, ad eccezione di Mimmo Lariccia (candidato dell’Udc) nessuno, stranamente, ne parla. Ci sarà un motivo? Io credo di si».
L’ing. Curri compie un salto a ritroso per spiegare la genesi dell’attuale progetto.
«Inizialmente vi erano quattro possibilità per il depuratore: la realizzazione di due impianti separati, uno a servizio degli abitati e l’altro a servizio delle marine, con scarico in trincea drenante, per un costo di 18 milioni e 700.000 euro; la realizzazione di due impianti separati, uno a servizio degli abitati e l’altro a servizio delle marine, con scarico in battigia, per un costo 18 milioni e 810.000 euro; la realizzazione di un impianto unico in posizione baricentrica, con scarico in battigia, per un costo 15 milioni e 292.000 euro; la realizzazione di un impianto unico in prossimità della costa, con scarico in battigia, e per un costo 14 milioni e 598.000 euro. Chiaramente l’AQP, ente proponente e che deve investire i soldi, si ispirò al principio edonistico, sostenendo la soluzione meno costosa, ovvero l’ultima. In effetti, c’era una bella differenza in termini di costi (circa 4 milioni di euro) tra quello che prevedeva lo scarico in “trincea – su suolo” e quello con scarico a mare, senza condotta sottomarina! Bisognava soltanto concordare il punto di sbocco con l’Amministrazione interessata.
Il 12 dicembre 2005 l’Amministrazione Comunale di Manduria indicava, per l’ubicazione delle opere, l’area compresa tra la strada Provinciale Tarantina e la Strada Comunale di collegamento tra la S.P. Tarantina e la S.P. Castelli in prossimità della zona “Urmo – Specchiarica”. Tale indicazione veniva recepita appieno nel progetto esecutivo».
Poi però l’iter del progetto inizia a conoscere i primi ostacoli.
«Questa soluzione comportava però lo scarico del depuratore, come s’è detto prima, in battigia.
Dopo le proteste, dei cittadini e delle Amministrazioni interessate (Manduria, Avetrana, Maruggio), l’AQP in fretta e furia ha cercato di superare l’ostacolo, predisponendo un adeguamento al progetto originario di una condotta sottomarina. Vengono fatte delle specifiche indagini morfobatimetriche e i biocenotiche dei fondali marini, svolte in situ a cura di una ditta specializzata. Il quadro conoscitivo derivante da tali attività ha consentito di evidenziare, sin dalla attuale fase preliminare della progettazione, la necessità di effettuare un preliminare spianamento lungo il piano di posa della condotta asportando le asperità rocciose e ricolmando i fossi. Nello studio di impatto ambientale (successivo a quello conosciuto!), sono state ipotizzate 3 alternative di profondità e lunghezza della condotta di scarico. Alternativa n° I: lunghezza 750 m e profondità 15 m (scartata perché non consente il rispetto dei limiti di balneazione); alternativa n° 2: lunghezza 1000 m e profondità 15 m (consente il rispetto dei limiti di balneazione; alternativa n° 3: lunghezza 3600 m e profondità 35 m (consente ampiamente il rispetto dei limiti di balneazione).
Anche in questo caso è stata scelta l’alternativa n° 2 rispetto all’alternativa n° 3, in quanto quest’ultima, benchè risulti la più cautelativa, soprattutto in riferimento al rispetto dei limiti di legge previsti per le acque di balneazione, è stata scartata dallo stesso proponente in quanto avrebbe comportato un incremento di costi insostenibile, stimato in circa 2 milioni e 600.000 euro.
Quindi anche in questa circostanza si evita di percorrere la strada che consentirebbe ampiamente il rispetto della balneazione, optando per una che consente il rispetto dei limiti con un minor impegno finanziario.
Io penso che sia importante dibattere questo argomento anche in campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Provinciale, e fare in modo che chi può s’impegni concretamente in seguito, verificando, per esempio, anche se vi sono ancora i soldi per effettuare l’intervento per intero. Per evitare che accada, come per il progetto della strada Francavilla-Manduria-Mare, per il quale, allo stato attuale, risulta finanziato solo per il tratto Francavilla Manduria».










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