Ferrara: «Preferisco uscire di scena da vincitore»
«Ero tentato di smettere lo scorso anno. Ma non volevo uscire da perdente, con una retrocessione. Smetto quest’anno, abbandonando il calcio con un’ennesima promozione».
Il calcio biancoverde ammaina la sua … bandiera. Tiziana Ferrara, orgoglio e idolo dei tifosi manduriani, ha deciso di smettere. Per lui, domenica scorsa relegato in panchina a causa di un infortunio, c’è stata una festa nella festa. Tutti i calciatori manduriani sono inizialmente entrati in campo indossando una maglietta numero 6, quella, appunto di Tiziano. Ma il 6 è stato utilizzato anche per formare una frase affettuosa: “Tiziano 6 uno di noi”.
«Ho iniziato a giocare con il Lecce Club» ricorda Tiziano. «Poi sono passato al Manduria nell’anno della Promozione il cui tecnico fu Alfredo Morea. Sono rimasto a lungo col Manduria e ho sinanche giocato insieme all’attuale tecnico Passariello, nella stagione in cui vincemmo il campionato di Promozione. Sono andato via quando arrivò Toma. Ho giocato due anni a Francavilla, passando dalla Prima Categoria all’Eccellenza. Poi quattro anni a San Vito dei Normanni e un anno a Maruggio, prima di ritornare a Manduria e disputare altri cinque campionati. Nella mia carriera ho ottenuto cinque promozioni».
Anche quando giocava con altre squadre, appena poteva, la domenica era in tribuna a tifare insieme agli ultras.
«Il calcio mi ha dato tantissimo. Ho conosciuto tanta gente, confrontandomi anche con chi aveva idee diverse dalle mie. Ho ricevuto tante soddisfazioni e, francamente, posso dire che il tempo che ho dedicato a questo gioco è stato ben ripagato».
Il lavoro forse gli impedirà di mettere la sua esperienza a servizio degli altri ragazzi. Ma il “capitano” per antonomasia non intende abbandonare il calcio biancoverde.
«Cosa farò da settembre? Di certo, ogni domenica, sarò al fianco della squadra: in casa o in trasferta» è il proclama di Tiziano Ferrara, «sarò sempre presente a sostenere il Manduria».