«Novità, stabilità e competenza sono le tre costanti del nostro manifesto politico»
«Le prossime elezioni, dovranno essere decisive per fondare una nuova classe politica e riabilitare il buon nome di Manduria, ma potrebbero anche essere l’ennesimo teatrino tragicomico fatto degli stessi personaggi, della stessa politica e degli stessi interessi.
Noi invece vogliamo con tutte le nostre forze che qualcosa cambi e che le prossime elezioni amministrative, siano l’occasione per un risorgimento di Manduria.
In queste settimane, molti sono stati gli inviti al dialogo e al confronto da parte delle diverse forze politiche.
Noi abbiamo deciso di non incontrare nessuno!
Questo non perché rifiutiamo il confronto o ci riteniamo migliori degli altri, ma perché crediamo che l’opinione pubblica abbia bisogno di riacquistare fiducia nella politica.
Non siamo interessati in alcun modo a incontri finalizzati a spartizione di poltrone ne ad alcun tipo di compromesso. Questi atteggiamenti contribuiscono alla sfiducia nelle
istituzioni e al dilagare dell’antipolitica (concetto che non ci appartiene e da cui prendiamo le distanze).
Noi, aspiriamo alla buona politica.
Il nostro impegno, oggi come ieri, sarà teso a dare l’esempio sensibilizzando la cittadinanza, invitandola alla partecipazione, approfondendo le questioni, confrontandoci sui temi che ci stanno a cuore: quelli del lavoro, della promozione del territorio, della tutela dell’ambiente, della lotta agli sprechi, della trasparenza, della legalità, della cultura.
Per questo motivo, stiamo promuovendo una serie di incontri pubblici con esperti dei diversi settori.
Alla base di questo ci sono poi i nostri principi: chiari, imprescindibili e non negoziabili.
Novità, stabilità e competenza sono le tre costanti del nostro manifesto politico.
Un rinnovamento della politica manduriana secondo noi, non può prescindere da una rifondazione della classe dirigente; bisogna rottamare la vecchia classe politica e dar spazio ad una nuova classe politica giovane, dinamica, onesta e soprattutto competente!
Dopo tutto, come diceva Einstein: “non possiamo affidare la risoluzione dei problemi a chi li ha creati!”.
Bisogna poi mettere nelle condizioni le amministrazioni di governare, azzerando ricatti di singoli consiglieri e pressioni da parte dei partiti e soprattutto, riconoscere ad ognuno il proprio ruolo.
Basta con le corse agli assessorati! Prendere 400 voti non significa entrare automaticamente in possesso delle competenze necessarie per governare.
Gli assessori devono essere scelti tra soggetti altamente qualificati, competenti e di esperienza e non tra gli eletti.
Chi si candida alla carica di consigliere comunale non deve aspirare a fare l’assessore, ma svolgere il suo compito di consulenza, come previsto dall’ordinamento.
Rinnovamento della classe dirigente quindi, riduzione del peso dei partiti e massima competenza dell’esecutivo.
Questo è l'impegno che assumiamo di fronte alla città e questi, sono i nostri punti fermi.
Li porteremo avanti e li difenderemo fino alla fine, anche a costo di rimanere una voce fuori dal coro.
Invitiamo pertanto i cittadini e le cittadine che condividono i nostri valori ad unirsi a noi e diventare i protagonisti del cambiamento. Insieme possiamo farcela!»